Società e Cultura

Emergency: l’incontro

27 Gen 2012

Il giorno lunedì 19 dicembre 2011, nell’ aula video della nostra scuola è avvenuto  l’incontro con uno dei tanti volontari di Emergency, Alfredo, che innanzitutto ci ha illustrato cos’è Emergency.

Il marchio di Emergency

Il marchio di Emergency

Emergency è un’associazione italiana nata a Milano nel 1996, fondata dal sig. GINO STRADA, senza scopo di lucro, avente due obbiettivi principali:

-Portare cure medico-chirurgiche (personale, macchinari, medicinali, ospedali) alle    popolazioni che subiscono la guerra o che l’hanno subita;

-Diffondere una cultura di pace.

Il fondatore di Emergency

Il fondatore di Emergency

Emergency  insegna anche a lavorare alle persone sul posto, creando occupazione. Fino ad oggi, Emergency ha curato 4.370.000 persone.

Emergency sostiene il diritto alla vita di ogni individuo, il diritto di essere curato , di avere un lavoro con ferie retribuite, istruzione e libertà di pensiero.

Oggi Emergency è presente in vari paesi del mondo: Italia, Iraq, Sierra Leone, Afghanistan, Cambogia, Sudan, Repubblica Centrafricana.

L’INCONTRO

Durante l’incontro, Alfredo si è accompagnato con delle immagini proiettate sul muro, in modo che alcuni argomenti ci fossero stati più chiari.

Gli argomenti sarebbero stati: armi di distruzione nelle guerre del novecento, le conseguenze della guerra sull’uomo e sull’ambiente.

Per introdurci alle guerre del novecento, Alfredo ci ha raccontato di alcune dei moltissimi  combattimenti nel XIX secolo, fra i quali la seconda guerra d’indipendenza italiana, combattuta nel 1859 tra i franco-piemontesi e gli altri austriaci. Fino a quel tempo, la guerra si combatteva con delle regole legate al territorio e alle condizioni atmosferiche, gli eserciti indossavano uniformi ben distinguibili, si combatteva lontano dai centri abitati e si usavano armi accettate da tutti e due i fronti.

Durante una di queste battaglie, quella di Solferino, un commerciante svizzero che aveva assistito alla strage, incitò la popolazione ad assistere i feriti di entrambi gli schieramenti, e da qui nacque la croce rossa.

Con la prima guerra mondiale, combattuta dal 1915 al 1918, cambia totalmente il modo di fare la guerra:

-Si usano delle nuove armi, come la mitragliatrice, i carri armati e gli aerei.

-La guerra si svolge soprattutto nelle trincee.

-Si comincia a colpire la popolazione civile.

Un esempio di questi cambiamenti è la guerra civile spagnola del 1936 durante la quale ci furono bombardamenti su tutta la Spagna.

Durante la seconda guerra mondiale, ci furono oltre 56 milioni di morti (il 50% dei quali faceva parte dei civili). Nella stessa guerra, furono sganciate due bombe atomiche sul Giappone e, ad Auschwitz, vennero uccisi 1 milione di civili.

Per quanto riguarda le conseguenze della guerra sull’uomo e sull’ambiente, esse avvengono a causa delle mine antiuomo. Alfredo ci ha detto che ne esistono più di trecento tipi, ma si dividone un tre gruppi: a manipolazione, a frammentazione e a pressione.

Quelle a manipolazione colpiscono gli arti superiori, il viso e gli occhi di chi le raccoglie.Quelle a frammentazione, invece, sono interrate: con la prima esplosione si alzano in aria, con la seconda si frammentano e i suoi pezzi arrivano ad una grande velocità fino a 250 metri di distanza. Infine, le bombe a pressione esplodono quando un qualsiasi tipo di peso ci passa sopra, mirando agli arti inferiori.

Un altro tipo di mina è quella a grappolo. Essa viene lanciata dagli aerei e, ancora in aria, si frammenta in tanti piccoli ordigni che cadono in posti lontani grazie ad un paracadute incorporato. Quelle che cadono a terra senza essersi frammentate diventano mine antiuomo.

Fino al 1997, L’Italia è stata il terzo maggior produttore di mine antiuomo, ma poi, grazie ad una campagna moralizzatrice, ha smesso di produrle, ma si calcola che dei cento milioni di mine antiuomo inesplose, il 30% sia di marchio italiano.

Uno dei centri che cura i feriti causati dalle mine antiuomo

Uno dei centri che cura i feriti causati dalle mine antiuomo

 

Oggi l’Italia ripudia la guerra, ma le spese militari sono aumentate del 50%.Basti pensare ai 13 miliardi di euro spesi dall’Italia per i caccia F-35.Alfredo ci ha fatto notare che con il costo di un solo jet, si sarebbero potuti costruire 12 centri ospedalieri e di ricovero di Emergency.

Uno dei tanti ospedali di Emergency nel mondo

Uno dei tanti ospedali di Emergency nel mondo

Alla fine dell’incontro, Alfredo ci ha ricordato che in questo periodo si stanno svolgendo molti mercatini di Emergency, (di cui uno nel centro di Firenze) per far fronte alle spese mediche che questa ben più che benevola associazione deve fare. Per aiutare Emergency, andate anche voi ad uno di questi mercatini, oppure andate sul sito www.Emergency.it

Mattia B.


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