Arte

REPAIR ANALYSIS – Kader Attia

28 Mar 2014

Fotografia di un'opera di Kader AttiaLa nostra classe il 18 dicembre 2013 è andata in gita al CCC Strozzina, a Firenze, dove abbiamo visto una mostra intitolata “TERRITORI INSTABILI”. Erano stati chiamati 10 artisti che dovevano portare un’opera che mostrasse ciò che per loro significava il concetto di territorio instabile. Kader Attia è uno di questi e quella qua sotto è la lettura dell’opera della sua stanza.

AUTORE: Kader Attia
TITOLO: Specchi (mirrors)
TECNICA: specchi, fili di ferro
DIMENSIONI: varie
DATA: 2012
LUOGO: courtesy artista Strozzina Firenze, Galleria Continua, San Gimignano
GENERE: installazione
SOGGETTO: l’artista ha appeso alcuni specchi di varie dimensioni, li ha infranti e li ha ricuciti con il filo di ferro
COMPOSIZIONE: gli specchi sono rettangolari, alcuni grandi e altri più piccoli, e tutti sono attraversati , a volte per verticale altre in diagonale, da un taglio che poi è stato ricucito con dei fili di ferro
ICONOGRAFIA (da “ikonos”, immagine, e “graphia”, traccia, ovvero lo studio di come viene rappresentato il soggetto e tutto ciò che sappiamo riguardo all’opera) : l’autore di questa installazione è Kader Attia, un artista nordafricano, più precisamente algerino, che attualmente vive e lavora a Berlino. Le sue opere sono influenzate dai conflitti interculturali della sua infanzia. Ha scelto come elemento principale lo specchio perché in esso possiamo vederci riflessi in modo diverso e con una lunga cucitura che ci attraversa. Lo specchio, quindi è come se segnasse il confine tra il mondo reale e un’illusione.
L’illusione può essere quella rappresentata dallo specchio oppure quella che noi consideriamo “realtà”, perché infatti noi ci vediamo attraverso lo specchio solo apparentemente dato che abbiamo dentro molte più emozioni di quelle che lasciamo trasparire. In qualche modo lo specchio rotto prova ad andare più a fondo e ci mostra in modo simbolico le divisioni interiori.

AUTORE: Kader Attia
TITOLO: Litografie (lithography)
TECNICA: stampe dell’Ottocento
DIMENSIONI: varie
DATA: 2012
LUOGO: courtesy Strozzina Firenze, Galleria Continua, San Gimignano
GENERE: installazione
SOGGETTO: l’artista ha preso delle litografie dell’Ottocento che raffiguravano operazioni chirurgiche di vario tipo e le ha messe in mostra
COMPOSIZIONE: le stampe ottocentesche sono disegnate a mano e raffigurano delle operazioni (alla mano, alla spalla, all’occhio, al viso…)
ICONOGRAFIA: l’artista ha usato delle litografie dal primo atlante anatomico che nell’Ottocento aiutava i medici nelle operazioni chirurgiche per mostrare fratture non nascoste, perché le ferite anche se si rimarginano non guariscono mai del tutto e il ricordo rimane ancora lì, vivido, senza andarsene via. mostrare ferite non nascoste

Giorgia Grandis


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