Il pannello si compone di una serie di figure che raccontano la drammaticità di quanto accaduto.
Il cavallo che occupa la parte centrale del dipinto, ha l’aspetto di un animale impaurito, nella bocca ha una sagoma che ricorda quella di una bomba e simboleggia la violenza della furia omicida che irrompe e sconvolge la serenità della vita quotidiana di persone semplici.
Sulla sinistra una donna si dispera con in braccio il figlio morto.
In basso la testa mutilata di un uomo.
Sulla sinistra, tra case e finestre, appaiono altre figure.
Sulla destra un’altra figura mostra il terrore di chi cerca di fuggire da case incendiate.
Voltaire nel 1759 nel suo romanzo filosofico Candido o l’ottimismo, con un tono diverso perché ironico, ma non meno drammatico, attraverso gli occhi di Candido il protagonista, racconta le conseguenze di una battaglia che in realtà non ha mai avuto luogo. Il brano descrittivo è comunque di grande effetto e denuncia l’atrocità della guerra.
“ Niente era così bello, così spedito, così splendente, così ben ordinato come i due eserciti. Le trombe, i pifferi, gli oboi, i tamburi, i cannoni formavano un’armonia quale non si udì mai neppure all’inferno. Prima i cannoni rovesciarono a terra circa seimila uomini per parte; poi la moschetteria tolse dal migliore dei mondi da nove a diecimila furfanti che ne in
fettavano la superficie. Anche la baionetta fu la ragion sufficiente della morte di qualche migliaio di uomini. Il totale poteva aggirarsi sulle trentamila anime. Candido, che tremava al pari di un filosofo,si nascose come meglio poté durante questo eroico macello.
Finalmente, mentre i due re facevano cantare dei “Te Deum”, ciascuno, nel proprio accampamento, decise d’andarsene da un’altra parte a ragionare sugli effetti e le cause. Passò sopra mucchi di morti e morenti, e raggiunse dapprima un villaggio vicino; era ridotto in cenere. Si trattava di un villaggio Avaro che i Bulgari avevano incendiato, secondo le leggi del diritto pubblico. Qui vecchi crivellati guardavano morire le loro mogli sgozzate, che stringevano i bambini alle mammelle sanguinanti; là ragazze sventrate, dopo Avere saziato i naturali bisogni di qualche eroe, esalavano l’ultimo respiro; altre, semibruciate, gridavano implorando di finirle. Cervelli erano sparsi per terra, accanto a braccia e gambe tagliate.
Candido fuggì al più presto in un altro villaggio : apparteneva ai Bulgari, e gli eroi Avari l’avevano trattato allo stesso modo.
Candido, sempre camminando sopra membra palpitanti, o attraverso rovine, uscì finalmente dal teatro della guerra, portando qualche piccola provvista nella bisaccia,/…/”
Giada e Andrea 3F
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