IL FIGLIO DI VARENNE CORRERÀ PER LO STATO DI PADOVA – Fa sparire i contributi previdenziali-assistenziali per oltre 2 milioni di euro di trecento operai e la Guardia di Finanza gli sequestra 12 cavalli da corsa. Tra questi, però, c’e un “figlio d’arte”. Si tratta di Mustang Grif, giovanissimo e già vincitore di numerose e prestigiose gare con premi in denaro per oltre 150.000 euro, valutato 600.000 euro, ma soprattutto figlio del leggendario Varenne. I cavalli sequestrati sono stati ingaggiati nella scuderia del Fondo unico giustizia sul quale vengono accreditati i proventi generati dalle loro vincite. Ora Mustang Grif correrà per lo Stato.
EVASIONE MILIONARIA – Il fatto è accaduto nel padovano. L’uomo, titolare di una ditta di trasporti, aveva una sfrenata passione per i purosangue e per le corse che era stata scoperta già dai primi momenti dell’ispezione fiscale. La documentazione contabile era stipata su due furgoni pronti alla fuga: 20 metri cubi di carteggio, pari a 10 quintali, sono rimasti al palo, nel parcheggio dell’azienda, imbrigliati dalla Guardia di Finanza di Padova. Gli accertamenti fiscali assumono ben presto la veste di indagini penali e mettono in luce non solo un’evasione fiscale di svariati milioni di euro, l’omesso versamento di Iva e ritenute Irpef per 1,5 milioni nonché di contributi previdenziali per oltre 2,2 milioni, ma anche il riciclaggio internazionale, la bancarotta fraudolenta, l’impiego di beni di provenienza illecita. Milioni di euro, riciclati tramite una fiduciaria svizzera, rientravano sucessivamente
in Italia per essere investiti in cavalli da corsa tra i quali spicca Mustang Grif.
ALTRI DENUNCIATI – L’indomito evasore, il cui tenore di vita galoppava ad una velocità nettamente superiore a quella dei redditi dichiarati, sentendosi “braccato” ha cercato di ingannare anche le fiamme gialle trasferendo fittiziamente la preziosa scuderia a un’impresa edile gestita dal figlio di un pregiudicato per associazione a delinquere. Il legale rappresentante dell’impresa, una ditta di trasporti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Padova, che ha coordinato le indagini, per reati tributari e bancarotta fraudolenta. Con lui sono indagati la moglie, per riciclaggio, un terzo soggetto, per il reato di impiego di beni di provenienza illecita, poiché, pur consapevole dell’origine truffaldina dei cavalli, li ha fatti gareggiare in competizioni ufficiali, nonché un quarto complice, per il reato di distruzione e occultamento di scritture contabili.
A cura di Emma
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