L’ippoterapia (dal gr. ἱππο = cavallo e therapeia = cura), meglio detta Terapia per Mezzo del Cavallo (abbreviato TMC) è l’insieme di tecniche mediche che utilizzano il cavallo per migliorare lo stato di salute di un soggetto umano.
Da questo punto di vista è da distinguersi dalle semplici pratiche ludiche che coinvolgano il cavallo senza il controllo di personale medico specificamente preparato.
Cenni storici:
Benefici effetti correlabili all’uso del cavallo furono intuiti in epoche remote e la prescrizione
dell’equitazione a scopo terapeutico si riscontra già nell’opera di Ippocrate (460-370 a.C.).
In Italia, l’ ippoterapia è stata introdotta, in modo coerente e metodologicamente corretto, da Daniela Nicolas-Citterio negli scorsi anni ’70.
Questa studiosa francese ha fornito un notevole impulso alla diffusione e al corretto uso del cavallo in medicina, anche attraverso la benemerita Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre.
Descrizione e fasi:
L’ippoterapia consiste nell’induzione di miglioramenti funzionali psichici e motori attraverso l’attento uso dei numerosi stimoli che si realizzano nel corso della integrazione uomo-cavallo. È necessaria una specifica selleria mentre per il paziente non è previsto un particolare abbigliamento, proprio perché si tratta di sedute di terapia e non di concorsi di equitazione. Per questa pratica si necessitano animali il più affidabili possibile: tranquilli e mansueti.
Si distinguono quattro fasi fondamentali:
“Maternage”: Può essere considerata una fase preliminare del paziente che, insieme al terapista, comincia il suo approccio al cavallo;
Ippoterapia propriamente detta: Consiste nella somministrazione degli esercizi terapeutici al soggetto malato che non si occupa direttamente dei movimenti e degli altri stimoli provenienti dal cavallo ma a questi risponde automaticamente; questa fase è tanto più efficace quanto più attenta è la scelta e la progressione degli esercizi somministrati dalla equipe medica.
Riabilitazione equestre: È una fase avanzata della cura. In essa il paziente controlla direttamente il cavallo attraverso le proprie azioni;
Re-inserimento sociale: Punto di arrivo ottimale di tutto il programma terapeutico, il re-inserimento sociale può essere realizzato attraverso il mezzo del cavallo in quella parte dei pazienti che abbiano superato i deficit psico-motori originari che erano di ostacolo alla piena affermazione della persona.
A chi è rivolta:
In termini moderni, l’ ippoterapia trova la sua indicazione, oltre che nelle patologie classiche della paralisi cerebrale infantile, dell’autismo o della sindrome di Down, anche nelle patologie acquisite in conseguenza di traumi correlati alla infortunistica stradale e del lavoro.
Affinché questo metodo di cura risulti efficace e la sua somministrazione sia corretta sotto tutti gli aspetti medici, tecnici e normativi, l’ ippoterapia deve essere esercitata da una equipe integrata da personale specificamente qualificato e tecnicamente preparato. Per lo stesso motivo, il luogo destinato a questo tipo di cura necessita di una sufficiente disponibilità di spazi chiusi (maneggio coperto, sala per visite mediche, uffici, sala riunioni, servizi igienici, scuderia, selleria) e di spazi aperti (campo recintato, tondino).
Esistono altre forme diverse nelle quali soggetti con malformazioni, amputazioni,… hanno categorie riservate nei concorsi: salto ostacoli e dressage.
I cavalli sono in grado di aiutare chiunque per mezzo della loro versatilità, bontà e intelligenza…
Sara G.& Marta B.
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