Stenterello
Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze.
È chiacchierone
ed ingegnoso, dotato di arguzia
e di saggezza che unite all’ottimismo,
gli fanno superare le avversità della vita.
È molto generoso con chi è più debole.
Indossa un cappello nero, una giacca azzurra
e un panciotto a puntini verde pisello.
Ha una calza rossa e una a strisce bianco
e azzurro con le scarpe nere con la fibbia.
Gianduia
Maschera popolare torinese.
Giacca marrone, panciotto giallo,
porto i colori del pappagallo.
Calzoni verdi, calzette rosse,
col vino mi curo tonsille e tosse.
Naso paonazzo, cappello tricorno
son Gianduia perdigiorno.
Se non vi basta il cappellino
c’è la parrucca col codino.
PULCINELLA
Maschera tradizionale di Napoli.
Signore e signori, fatevi avanti
più gente entra, più siete in tanti!
Correte a vedere la grande attrazione,
la formidabile invenzione.
Non sono venuto a questa fiera
per vendere i buchi del groviera.
Il mio nome è Pulcinella
ed ho inventato la moz-za-rel-la!
Da questa parte, signori e signore
son Pulcinella grande inventore!
Per consolare i poveretti
ho inventato gli spaghetti.
Per rallegrare a tutti la vita
creai la pizza margherita!
Olio, farina, pomodoro
nulla vale questo tesoro.
Ad ascoltarlo corre la gente,
si diverte… e non compra niente!
Gianni Rodari.
MENEGHINO
Maschera di Milano.
Indossa un capello a tre punte,
una parrucca con codino, una lunga giacca di velluto,
calzoni corti e calze a righe rosse e bianche.
Impersona un servitore rozzo ma di buon senso.
Spavaldo ed abile nel deridere i difetti dei ricchi.
DOTTOR BALANZONE
Maschera tradizionale di Bologna.
Rappresenta un personaggio dotto e sapiente,
ma anche brontolone,
spesso parla tanto e non conclude niente.
In testa ha un cappello nero a larghe falde,
indossa una toga lunga e nera, il panciotto e i
pantaloni neri porta le calze bianche e scarpe
nere col tacco. Ha i baffi all’insù.
ARLECCHINO
Con un saltello ed un inchino
eccomi a voi, sono Arlecchino.
Son tra le maschere di carnevale
la più festosa la più geniale.
Il mio vestito? Fu una sorpresa
lo cucì la mamma con poca spesa.
So fare scherzetti, son birichino
sorrido alla vita come un bambino.
Saluto tutti anche a distanza
con un leggero passo di danza.
COLOMBINA
Maschera veneziana.
Vivace, allegra, sapiente, civetta e furba, graziosa, bugiarda, maliziosa e pungente.
È molto affezionata alla sua padrona Rosaura
e pur di renderla felice è disposta a combinare imbrogli su imbrogli.
Schiaffeggia chiunque osi importunarla mancandole di rispetto.
Indossa una cuffia e un vestito a fiori bianchi
e blu che spiccano sulla gonna blu e sulle scarpe rosse.
BRIGHELLA
Brighella maschera tradizionale di Bergamo,
dal carattere scaltro e astuto,
é il cameriere capo servitore.
Attaccabrighe, imbroglione, chiacchierone.
Insolente con i più deboli e ossequioso con i padroni.
Si veste con una livrea simbolo dell’appartenenza al padrone:
calzoni larghi e giacca bianca listati di verde.
Un mantello bianco, un berretto a sbuffo
e la mezza maschera sul viso.
Pantalone
Maschera veneziana di età avanzata,
mercante, brontolone e avaro.
Veste molto semplicemente con ai piedi le pantofole,
ha un camicione e una calzamaglia rossi
con un colletto bianco e sopra indossa un mantello nero.
Porta una maschera in faccia.
Il vestito di Arlecchino
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’ altra Pulcinella una Gianduia una Brighella,
Pantalone, vecchio pidocchio ci mise una strappo sul ginocchio
e Stenterello largo di mano qualche macchia di toscano .
Colombina che lo cucì fece un vestito stretto così
Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone, bolognese dottorone ”Ti assicuro
e te lo giuro che ti andrà bene il mese venturo se osserverai
la mia ricetta: un giorno digiuno e l’altro bolletta!”
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