Cronaca Scolastica Cultura e società

…“DI RAZZA UMANA”

22 Mag 2014

Martedì 25 marzo la mia classe si è recata all’ ex carcere delle Murate ad assistere ad un’attività sulle razze umane. Eravamo accompagnati dalle professoresse Di Consiglio e Montani. Lo scopo di questa attività è di renderci veramente conto di cos’è il razzismo, di quando è nato e di come vengono trattati gli immigrati. Quindi razzismo,….ma perché?

Perché è molto, troppo, diffuso. Di fatto noi viviamo in una società multietnica:nelle scuole e in particolare negli asili, il 20-30% dei bambini non sono italiani. Ma anche vivendo in questo tipo di società ci sono ancora persone chenon hanno del tutto accettato questo cambiamento; per esempio nel calcio vengono manifestate diverse forme di razzismo. Il razzismo e la discriminazione sono sentimenti molto brutti e alimentati dai pregiudizi.

La guida di questa interessante uscita didattica ci ha spiegato il significato del titolo “Di Razza Umana”: è ripreso dalla citazione di Albert Einstein in risposta alla domanda che gli posero quando arrivò negli Stati Uniti: “Di che razza sei?” E’ scientificamente provato che riferito agli umani non è possibile parlare di razze, mentre invece è legittimo se ci riferiamo agli animali. Molti dittatori, in particolare Hitler hanno cercato di tenere al “guinzaglio” le persone , come si fa con i cani, per preservare la razza pura e quindi per non lasciarli unire come desiderano .

Nella seconda parte dell’attività abbiamo intrapreso un gioco di ruolo dove tutta la classe doveva immedesimarsi negli immigrati italiani in un paese straniero. Questa simulazione ha cambiato il modo di pensare mio e dei miei compagni, perché le sensazioni che provavamo durante il gioco erano di paura e di incapacità nel fare qualsiasi cosa, agli ordini di personaggi strani che parlavano una lingua per noi incomprensibile e, abbiamo saputo dopo, inventata. Sono felice di aver provato quelle sensazioni perché mi sono resa veramente conto di ciò che provano persone scappate da paesi in cui c’è la guerra e che cercano rifugio in Italia e ho provato anche pena pensando al modo in cui noi li trattiamo. Questa è una delle uscite didattiche che ha colpito maggiormente tutti gli interessati… adesso sia i miei compagni di classe che io riusciamo a vedere l’argomento in modo diverso.

Ludovica e Marta

 


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