Arte e letteratura Storia

GITA A ROMA: IL VITTORIANO

18 Feb 2014


Roma, e la sua storia è ricca di piccole ma interessanti curiosità.
Esso e’ il monumento nazionale dedicato a Vittorio Emanuele, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano, ma il monumento viene anche spesso chiamato “Altare della Patria” da quando accoglie il Milite Ignoto.
Il complesso, in perfetto stile Neoclassico e’ costruito con tecniche avanzate per l’epoca, celebra la grandezza e la maestà di Roma, eletta al ruolo di legittima capitale d’Italia, rappresentando l’unità del paese e la libertà del popolo.
HBOIUBH8OAlla morte di vittorio Emanuele II, nel 1878 fu deciso di innalzare un monumento che celebrasse l’intera stagione risorgimentale. Nel 1880 fu bandito un primo concorso internazionale vinto dal francese Nenot, al quale però non fece seguito una fase attiva del progetto. Nel successivo concorso fu stabilito un dettagliato elenco di indicazioni, per il progetto prescrivano “un complesso da erigere sull’altura settentrionale del Campidoglio”, uno sfondo architettonico di almeno trenta metri di lunghezza e ventinove di altezza. Per la scelta finale la commissione reale votò all’unanimità quella di Giuseppe Sacconi, giovane architetto marchigiano. Il progetto originario dell’opera prevedeva l’utilizzo del travertino romano, ma il monumento venne poi realizzato in marmo botticino, famosa pietra di provenienza bresciana, piu facilmente modellabile e proveniente dalla zona d’origine di Giuseppe Zanardelli (che aveva emanato il regio decreto per la costruzione dell’edificio). Il progetto di Sacconi di ispirava a grandi complessi classici come il tempio di Palestina. A tutt’oggi il vittoriano è il monumento in marmo botticino più grande mai realizzato.
Per erigerlo fu necessario procedere a numerosi espropri e demolizioni nella
zona adiacente al Campidoglio: si procedette cosi alla demolizione di un vasto quartiere medievale e a tutta l’edilizia minore presente sulle pendici del colle. il costo del progetto passò dai nove milioni di lire dell’epoca ai
ventisette-trenta milioni finali.
L’edificio presenta una struttura dinamica e semplice, l’elemento
fondamentale del monumento è il portico Neoclassico caratterizzato da colonne in stile corinzio che ci riportano agli splendori del tempietto della Nike dell’acropoli di Atene. Sempre all’esterno troviamo sulla facciata due fontane: quella di sinistra rappresenta l’Adriatico rivolto ad oriente, con il Leone di San Marco, la fontana di destra invece, rappresenta il mar Tirreno con la lupa di Roma e la sirena del Partenone. Infine vi è la scalinata che è stata riaperta nel 2000 dopo circa quarant’anni di restauri dell’intero complesso. La costruzione dell’edificio ha sollevato parecchie polemiche nell’ambito artistico,che vedeva nell’edificio un tentativo “mal riuscito” di riportare la classicità dell’età imperiale. Sulla scalinata si trova l’altare della Patria che è la parte più nota del monumento, con la quale viene identificato. Esso e’ situato poco oltre la scalinata e davanti ad esso si trova il picchetto d’onore con la grande statua della dea Roma su sfondo dorato. All’interno è tumulato Il Milite Ignoto, si tratta di una salma di un soldato italiano sconosciuto, scelta tra quelle dei caduti della Prima Guerra Mondiale, in rappresentanza di tutti i soldati che non hanno potuto avere una tomba con il loro nome . La tematica centrale del monumento è dalle due iscrizioni sui propilei: “PATRIA E UNITATI, CIVIUM LIBERATI” (inlingua italiana ”All’unità della Patria e alla libertà dei cittadini”).
Inoltre il Vittoriano spesso ospita mostre e gallerie d’arte con quadri di Van Gogh, Matisse e Renoir . Altra curiosità è poi legata all’inaugurazione del monumento, quando le autorità decisero di offrire un rinfresco a un ristretto gruppo di invitati selezionati tra coloro che parteciparono al progetto; l’evento fu organizzato proprio all’interno del ventre del colossale cavallo bronzeo, che date le enormi dimensioni era in grado di ospitare comodamente più persone.



RITA M.
ELEONORA D.
ELEONORA P.
Viola Z.
Matilde L.

Matteo Q.


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