Attualità

“LA SANITA’ IN ITALIA: UN SISTEMA DA MIGLIORARE”

21 Gen 2014

Italia al ventunesimo posto su trentaquattro paesi. Olanda in testa alla classifica.

La sanità italiana peggiora di anno in anno: i tempi di attesa sono troppo lunghi, la qualità delle strutture ospedaliere è scarsa, i ticket sono salati e l’assistenza medica insufficiente.Secondo la classifica dellHealth Consumer Powerhouse – agenzia indipendente nata a Stoccolma nel 2004 allo scopo di promuovere la cultura della valutazione e della trasparenza in campo medico partendo dal punto di vista dei cittadini utenti l’Italia è al ventunesimo posto su 34 stati dell’UE nell’ambito sanitario. Siamo stati superati non solo dai nostri abituali concorrenti (Germania, Francia, Regno Unito, al primo posto in classifica l’Olanda), ma anche dalla Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca.La valutazione è stata effettuata tenendo conto di tre punti fondamentali:

  • diritti e informazioni dei pazienti;
  • risultati di salute;
  • gamma e accessibilità dei prodotti offerti, particolare attenzione ai farmaci.

Gli italiani sono poco soddisfatti dalla sanità italiana; infatti, secondo il Rapporto “L’Italia: una terapia della scelta” complessivamente il 61,4% del campione intervistato esprime parere negativo mentre il grado di soddisfazione si ferma appena al 35,8%.Non dobbiamo quindi stupirci del risultato ottenuto. La sanità olandese, invece, è gestita in maniera efficiente e con una equilibrata organizzazione delle risorse disponibili. Diverse le riforme di governo avvenute nel tempo in quest’ambito. La più recente è quella del 2006. Tale riforma prevede essenzialmente il trasferimento della gestione del sistema sanitario nazionale ad enti esclusivamente privati e non più pubblici. Il sistema sanitario olandese si sintetizza in quattro punti:

  •  un’assicurazione universalistica finanziata attraverso la fiscalità generale per la copertura delle spese sanitarie e socio-sanitarie “eccezionali” (ad esempio, ricoveri ospedalieri superiori a un anno, assistenza domiciliare e residenziale agli anziani non autosufficienti e ai disabili fisici e psichici);
  •  uno schema assicurativo obbligatorio, basato sulle casse mutue per tutti i lavoratori con un reddito inferiore ai 32.600 euro annui (tale schema include anche disoccupati e pensionati e riguarda circa il 65% della popolazione olandese);
  •  uno schema assicurativo privato volontario per la popolazione con un reddito superiore alla suddetta soglia;
  •  uno schema assicurativo integrativo, rispetto a quello obbligatorio, per la copertura di prestazioni non incluse in quel pacchetto.

L’Olanda impiega il 13% del PIL nel sistema sanitario al contrario, i forti taglai ,attuati in Italia, alla sanità e alla scuola, in particolare alle università, sono la causa di questo arretramento dell’Italia rispetto ad altri paesi dell’Europa. Manca una politica di investimento che darebbe alla nostra nazione la possibilità di essere maggiormente competitiva a livello internazionale.

tagli alla sanità

tagli alla sanità

 


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