Abbiamo letto un libro dal titolo “Bella da morire” di Lesléa Newman, che ci ha interessato molto perché tratta di una nostra coetanea, Judi, una tredicenne con dei problemi seri: non si accetta per quello che è. Questa ragazza è piuttosto grassa e vorrebbe dimagrire per somigliare a Nancy, la più carina della scuola. Nancy le svela il segreto per diventare magri: infilarsi le dita in gola per avere dei conati di vomito. Quindi Judi, seguendo il suo consiglio, diventa sempre più magra. Alla fine del libro, Nancy viene ricoverata in ospedale, mentre Judi, per fortuna, si fa aiutare da una psicologa e risolve il suo problema arrivando ad accettarsi com’è. L’anoressia, perché di questo si tratta è un problema diffuso purtroppo e che colpisce soprattutto le ragazze della nostra età o più grandi. L’anoressia nervosa è di sicuro la sua manifestazione più grave. Questa malattia può produrre depressione e ansia: sembra che la lancetta della bilancia indichi sempre troppo, quando mangi un panino e hai paura di ingrassare ancora, ancora e ancora. Molte persone non distinguono la bulimia dalla anoressia, ma in realtà i due concetti sono differenti. Nell’anoressia nervosa il soggetto rimane sempre sottopeso, invece nella bulimia nervosa il peso rimane nella norma. Nell’anoressia nervosa la persona malata non cerca quasi mai aiuto, mentre nella bulimia è molto frequente che la persona chieda di essere aiutata. Nella bulimia l’incidenza è quasi esclusivamente femminile, a differenza che nell’anoressia che colpisce anche i maschi. Mentre nell’anoressia c’è uno stato di ansia, nella bulimia c’è l’intenzione di farsi male. L’anoressia è dovuta ad una distorsione dell’idea che si ha della propria immagine: quando una malata anoressica si guarda allo specchio, si vede molto più grassa di quello che è in realtà. Questa distorsione spesso deriva o viene alimentata, in una persona un po’ fragile, dalle prese in giro e delle critiche dei compagni. Quindi ci chiediamo se sia giusto che a causa di una presa in giro o un commento sgradevole, cioè per essere o no accettati dagli altri, si debba rischiare così tanto. Noi crediamo di No. Troviamo che tutto questo non sia giusto. Abbiamo compreso grazie a questo libro che l’anoressia non è solo una malattia, non è solo una cavolata che fanno le ragazze, ma è una cosa profonda che ha delle radici e delle motivazioni che vanno analizzate per trovare le soluzioni.
A cura di A. e S.
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