Storia

Un’altra uscita affascinante

19 Apr 2012

Nel mese di marzo, io, la mia classe, la maestra Antonella, la mamma di Agnese e l’ archeologa Carlotta siamo stati per circa un’ ora e mezzo al Museo Archeologico, sezione egizia .

Arrivati davanti alla porta d’ ingresso, Carlotta ci ha raccomandato di non toccare niente e di abbandonare lo sguardo da studenti e di acquistare quello da archeologi .

Per prima cosa,  abbiamo visto ciotole, bicchieri e piatti di terracotta che provenivano dalle abitazioni, perché meno resistenti, e altri di granito o marmo che provenivano dalle tombe ( o case per l’ eternità ).

Nelle tombe dei Faraoni c’ erano molti gioielli e gli architetti dovevano proteggerli dai ladri, con “antifurti” . Così facevano porte di pietra, che li attiravano, ma quando le aprivano, trovavano una parete .

Le porte vere venivano murate .

Il problema dei Faraoni erano gli  oggetti, così loro li disegnavano, e nell’ altra vita si animavano. Rappresentavano anche gli schiavi, perché non erano considerati uomini.

Secondo gli antichi Egizi, dentro di sé l’uomo aveva sette anime e cinque morivano col corpo. Le altre due erano il Ba, una parte dell’ anima di Horus donata ai viventi, e il Ka, la parte umana .

L’ altra vita era un grande, immenso, giorno di primavera .

Ma prima si doveva andare al tribunale di Osiride, dove Ma, dea della giustizia, prendeva la piuma che aveva in testa e la metteva insieme al cuore su una bilancia : se il cuore era più pesante, veniva divorato da un terribile mostro con la testa di leone e le zampe di coccodrillo e di ippopotamo ; se il cuore era più leggero, poteva andare nell’ aldilà .

Poi abbiamo visto delle mummie, tra le quali quella di una sacerdotessa che aveva le bende decorate con le immagini  tutti gli dei. Sotto i piedi aveva i nemici .

Qui finisce l’ Antico Egitto !


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