Esteri

LE PROTESTE AD ATENE

20 Feb 2012

“Abbiamo combattuto tante volte per la libertà, ma tutto questo è peggio dell’occupazione nazista, il governo segue gli ordini dei tedeschi, avrei preferito morire con dignità piuttosto che chinare la testa”, protesta un’anziana signora greca.

In piazza Omonia un negozio di armi è stato completamente ripulito. Sotto la galleria Koran, si tenta di far sparire il nerofumo con un potente getto d’acqua. Dentro i negozi ed alcuni palazzi è crollato tutto. Il fuoco ha incenerito anche uno Starbucks, simbolo dell’odiata America.
Gli edifici che hanno subito danni sono 93. Centosettanta imprese e negozi non hanno potuto riprendere le loro attività.
I black bloc sono sbucati fuori dalla facoltà di legge che nel 1973 assieme al Politecnico, fu la culla della rivolta contro i golpisti. Il Palazzo ora è deserto e sprangato. La polizia sembra aver ripreso il controllo del centro della città di Atene. Il traffico è di nuovo infernale. In viale dell’Accademia sono schierati due grandi furgoni della MAT, gli agenti speciali antisommossa.
I muri sono pieni di scritte di colore arancione, le firme degli anarchici.
In viale Stadiou una saracinesca sventrata nella parte bassa dimostra che gli obbiettivi sono stati scelti con cura. Il proprietario dell’esercizio comprava oro, argento e vecchie dracme, la valuta nazionale prima dell’euro.
Da domenica i bancomat sono a secco. In Parlamento il ministro delle finanze Evangelos Venizelos ha denunciato la corsa al ritiro dei quattrini.

A cura di Asia e Lucia


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