Caro Lettore,
Quest’oggi vorremmo raccontarti della nostra uscita alla Biblioteca delle Oblate. In questo articolo ti presenteremo lo spettacolo a cui abbiamo assistito intitolato “Fratelli d’Italia”.
Il giorno venerdì 20 gennaio 2012, partiti da scuola alle 10 di mattina con l’autobus n° 17, ci siamo recati alla biblioteca. Durante il nostro tragitto il divertimento non è mancato: tra scherzi e battute il tempo è volato in attimo e in cinque minuti, o almeno quello che sembravano, siamo arrivati in Piazza San Marco da dove abbiamo proseguito a piedi fino alla Biblioteca delle Oblate.
Arrivati, siamo saliti al secondo piano dove ci hanno accolto calorosamente tre attori. Inizialmente hanno fatto sedere tutti i ragazzi e hanno scritto sul dorso della mano di ognuno una lettera. Quest’ultime corrispondevano a ciò che noi dovevamo fare durante lo spettacolo. Le lettere erano M(=maschere), B(=bersaglieri), F(=francesi), G(=greci), S(=spagnoli) e I(=italiani).
Lo spettacolo è iniziato con la comparsa sulla scena di una coppia di torinesi che voleva visitare il resto d’Italia, ma sfortunatamente avevano sempre bisogno del passaporto, che non avevano, sia per andare a Roma, Firenze, Napoli e Venezia, tutte città che loro ritenevano romantiche e interessanti per le opere d’arte. Dopo di ciò, hanno presentato i quattro protagonisti che hanno contribuito a fare l’unità d’Italia: Cavour, Mazzini, Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II interpretati dai quattro ragazzi con la lettera M. Lo spettacolo è proseguito col canto dell’Inno Nazionale: Fratelli d’Italia scritto da un patriota di nome Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro.
Proseguendo, i ragazzi che avevano scritto sulla mano la lettera B, sono andati a prepararsi per la loro entrata in scena. Rientrati, con cappelli larghi e neri, trombette e fucili di legno che li facevano interpretare dei bersaglieri, hanno corso per la stanza, si sono fermati davanti un muro di blocchi di carta, a rappresentare il muro di Porta Pia, e l’hanno buttato giù.
A questo punto i tre attori hanno cantato delle canzoni tipiche regionali dell’Italia. Continuando con lo spettacolo, sono entrati in scena tutti gli altri ragazzi divisi a gruppi a seconda delle lettere rappresentate sulla mano e hanno ballato, ciscuno, una danza tipica del paese che rappresentavano: per la Francia il “Cancan”, per la Grecia il “Sirtaki”, per la Spagna il “Flamenco” e per l’Italia la “Tarantella”, per indicare come dall’unità d’Italia siamo passati all’unità dell’Europa.
Alla fine abbiamo ballato tutti insieme la Tarantella e abbiamo salutato gli attori ringraziandoli. Finito lo spettacolo siamo tornati in Piazza San Marco dove abbiamo ripreso l’autobus col quale siamo tornati a scuola.
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