C’era una volta un pezzo di legno….
Mastro Ciliegia lo regalò a Geppetto
per accendere il suo caminetto.
Geppetto, solo e poverino,
pensò di costruirsi un burattino
per avere qualcuno con cui parlare
e le sue giornate rallegrare.
Ma quando l’ebbe finito,
si accorse che si muoveva
e ai suoi occhi
davvero non credeva.
Geppetto da quel momento babbo diventò
e quel “bambino” Pinocchio chiamò.
Per farlo diventare un vero bambino
Geppetto mandò a scuola il suo burattino.
Però Pinocchio, che era monello,
vendette l’abbecedario per pochi zecchini
e andò a vedere il teatro dei burattini.
C’era poi un grillo che sapeva parlare
e diceva a Pinocchio quel che era bene fare.
Ma il birbone non l’ascoltava
e ad ogni bugia il suo naso si allungava.
Qui Mangiafuoco agguantò il burattino
per farne un pasto sopraffino.
Per fortuna c’era Arlecchino
che salvò il suo fratellino.
Qui Mangiafuoco agguantò il burattino
per farne un pasto sopraffino.
Per fortuna c’era Arlecchino
che salvò il suo fratellino.
Tornando a casa dal suo babbo con cinque zecchini,
Pinocchio incontrò due malandrini,
una volpe zoppa e un cieco gatto,
che gli proposero un falso patto:
fecero finta di essergli amici
per rubargli i soldi nascosti sotto le radici.
Poi Pinocchio da quei due alla Grande Quercia fu impiccato
ma la buona fata con la medicina l’ha salvato.
Era questa la Fata Turchina,
dolce e molto carina,
insegnava a Pinocchio
a non essere sciocco
e gli diceva:
– Se bugie più non dirai,
un vero bambino diventerai!
Ma Pinocchio, il birboncello,
cascò ancora in un tranello:
per rinfrescarsi con l’uva la gola,
rimase intrappolato in una tagliola.
E così, poveretto,
passò la notte come un cagnetto
abbaiando alle faine
perché non rubassero le galline.
Per vedere il pescecane
coi compagni il burattino
andò sulla spiaggia un bel mattino.
Lì ci fu un combattimento
e Pinocchio dai carabinieri
fuggì via come il vento.
Per scappare ad un mastino
Pinocchio si gettò in mare come un delfino.
Il Pescatore Verde lo catturò
e per la sua frittura lo infarinò.
Ma Alidoro, il mastino,
attirato dal profumino,
salvò il suo amico burattino.
Tornato dalla sua cara fatina,
Pinocchio chiese perdono e promise di diventare un bambino buono.
Ma di Lucignolo, un compagno birbone,
il burattino si incantò
e per andare nel Paese dei Balocchi
della scuola si scordò.
Qui il bricconcello,
con il suo amico,
si trasformò…… in un asinello!
Diventò del circo una grande star
ma……..quanto però dovette sudar!
Un brutto giorno il ciuchino Pinocchio si azzoppò
e il direttore del circo pensò:
Di uno zoppo che ne fo?
Allora lo vendette a un tale dal cuore duro
che con la sua pelle voleva farsene un tamburo.
Così, con un sasso al collo,
Pinocchio fu messo in ammollo.
Ma all’improvviso ritornò burattino
e cominciò a nuotare
verso l’alto mare.
Ad un tratto lo sventurato
dal pescecane fu ingoiato.
Nella pancia del pescecane
il burattino pensò di non avere più scampo
ma ad un tratto vide un lampo:
c’era il suo caro babbino
che si faceva uno spuntino.
Dopo abbracci e salutoni
ecco……..il pesce starnutì
e i due al mare restituì.
Sulla schiena di un bel tonno
babbo e figlio tornarono a riva
e felici gridarono: – Evviva!
Ritrovarono infine la fata Turchina
che fece diventar Pinocchio
un vero marmocchio.
Geppetto fu tanto contento
di avere fatto quel burattino
che sotto il legno aveva un cuore da bambino.
FINE
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