Natura

Il falco pellegrino

8 Mar 2014

Il falco pellegrinodi Tineth Ramanayake

Un giorno, quattro anni fa, mentre mio padre lavorava, stava guardando, da buon giardiniere se le foglie degli alberi stavano seccando, ad un tratto vidi cadere da un nido qualcosa di piccolo.
Quando cadde, mi avvicinai e vidi un uccello a me sconosciuto. Corsi a casa per vedere la sua specie e quando l’ebbi scoperta esultai e dissi:
– È un falco pellegrino!-.
Fu incredibile trovare un uccello cosi raro in quella zona. Ero molto meravigliato.
Purtroppo si era gravemente ferito sull’ala destra e non riusciva più a volare.
Così chiesi a mio padre se lo potevamo curare e lui accettò.
Giorno dopo giorno iniziammo a curarlo, a dargli da mangiare e altro fino che fu pronto per svolazzare.
Con quella pelle grigiastra e il petto un po’ bianco, le zampe e il becco aguzzi, era di una grazia incredibile e avrei voluto quasi tenerlo.
Ma dovetti lasciarlo libero, era la sua natura.
Aspettammo i suoi genitori e quando arrivarono i due immensi uccelli lo lasciammo andare e così, insieme, svolazzarono verso il cielo.
Quello fu un incontro emozionante per me e credo che non lo dimenticherò.


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