Quest’anno sono stato una settimana in Calabria con mia mamma e mia sorella, (mio babbo doveva lavorare) in una casa con dei nostri amici. Per fortuna ci siamo stati nella settimana più bella di tutto giugno e di tutto luglio, perché c’era un tempo meraviglioso. Eravamo a Diamante, una città con 5000 abitanti in inverno e 80000 in estate. Abbiamo girato un po’ per Diamante e provincia, andando fuori tutte le sere. Abbiamo visto quasi tutto il centro del paese, e un paio di posti nella provincia. Uno dei posti più belli che abbiamo visitato era appunto in provincia, Cirella. Siamo andati in un ristorante su una spiaggia bianca e un isolotto davanti. Il giorno dopo ci siamo tornati a fare il bagno e ci siamo accorti che uscendo di circa 15 metri dalla riva già non si vedeva più il fondo, anche se l’acqua era limpida come quella che esce dal rubinetto. Un paio di tizi mi hanno fregato la maschera per cercare degli occhiali da sole che gli erano caduti in acqua, ma non avendoli trovati me l’hanno riportata quasi subito. Purtroppo il giorno dopo siamo dovuti andare via, ma per fortuna dopo qualche giorno siamo partiti per andare 10 giorni all’ Elba anche con mio babbo. Siamo andati in un campeggio molto piccolo, perciò ho conosciuto subito molta gente. La prima persona che ho conosciuto è un ragazzino di Bolzano, di nome Simone, con il quale sono andato subito molto d’accordo. Lui ha la passione per la pesca quindi siamo andati insieme su uno scoglio dal quale poi abbiamo fatto i tuffi. Sempre lo stesso giorno ho conosciuto anche gli altri ragazzi del campeggio, con i quali ho giocato a calcio e a pallavolo. In quel campeggio ci siamo stati quattro giorni, ma poi mio babbo si è scoperto allergico agli oleandri, e lì era veramente pieno, così abbiamo dovuto cambiare posto. Siamo andati in un campeggio fra Capoliveri e Porto Azzurro, che per me sono le due città più belle dell’Elba. All’ inizio mi sentivo un po’ a disagio perché non conoscevo nessuno, ma poi il terzo giorno ho incontrato una ragazza di sesto, che si chiama Francesca e così ho fatto la mia prima amicizia in quel campeggio. Il giorno dopo mi ha fatto conoscere un gruppo di ragazzi e di ragazze di tutte le età (tranne che del 2001), che mi ha accolto molto calorosamente. Passavamo quasi tutto il giorno a giocare a schiaccia cinque, e la sera andavo in giro per Capoliveri ma soprattutto per Porto Azzurro con i miei genitori e mia sorella. Capoliveri è su una montagna quindi si vede quasi tutta l’isola, mentre Porto Azzurro è sulla costa, quindi si vede mare, mare e ancora mare. A Porto Azzurro mi sono fatto un tatuaggio temporaneo con una polvere ricavata da non mi ricordo quale pianta, mi sembra che si chiamasse hennè, e mi sono fatto tatuare il giglio di Firenze. Doveva durare dalle due settimane a un mese, ma dopo quattro giorni non si vedeva più neanche da mezzo metro di distanza. Le ultime sere sono uscito con i miei amici, ma ci siamo divisi in due gruppi: quattro ragazzi e la ragazza che avevo conosciuto per prima sono andati in una spiaggia accanto a quella del campeggio, mentre io e un altro ragazzo di Roma siamo rimasti sugli scogli con quattro o cinque ragazze. Nel primo campeggio ero l’unico di Firenze, mentre nel secondo eravamo in quattro, quindi l’ultimo giorno abbiamo detto che ci saremmo rivisti, mi auguro che sia così. Queste sono state le mie vacanze, e mi sono piaciute veramente un sacco.
Samuele Barlondi
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