Sulla duna sabbiosa, nella luce della luna, era distesa una zingara che dormiva profondamente.
Indossava un vestito con tante righe colorate che sembrava un arcobaleno.
Accanto a lei, un mandolino attendeva di essere suonato.
Un vaso pieno d’acqua le avrebbe permesso di dissetarsi.
La zingara teneva il braccio sotto la testa; sotto il braccio una sciarpa anch’essa color arcobaleno, faceva un po’ da cuscino.
In mano teneva ben saldo un bastone.
Nella luce bianca della luna, guidato dall’olfatto, ecco arrivare un leone.
Si avvicinò silenziosamente e cominciò ad annusare la zingara e gli oggetti intorno a lei.
Incuriosito dallo strano oggetto, mise una zampa sulle corde del mandolino che emise dei suoni.
La zingara allora aprì gli occhi, vide il leone e per la paura fece un urlo alzando il bastone.
Il leone era molto pauroso e si allontanò ruggendo.
La zingara lo sentì dire: “Aiuto!” e, stupita, gli chiese:
“Ma tu parli?”
Il leone, riavvicinandosi, le spiegò che una fata gli aveva fatto il dono della parola perché aveva salvato una persona che stava morendo, anziché mangiarla.
“Ma tu perché ti trovi qui?” Chiese alla zingara.
“Durante una tempesta di sabbia ho perso il mio gruppo e quando la tempesta è finita mi sono ritrovata sola. Ho soltanto questa poca acqua e non so dove trovarne altra.” Raccontò la donna.
“Io posso guidarti all’oasi dove troverai acqua e cibo. Ma dimmi, puoi insegnarmi a pizzicare quelle corde nel modo giusto, mi è piaciuto tanto il suono che ho sentito prima!”
“Io ti insegnerò e diverrai un bravo musicista!”
Arrivarono all’oasi, la zingara si rifocillò e poi iniziò le lezioni di musica.
Altri animali si avvicinarono e impararono a suonare vari strumenti che, con l’aiuto della zingara, costruirono.
Poi formarono una band e con quella viaggiarono da un’oasi all’altra facendo della buona musica.
Il pubblico aumentava sempre: animali di ogni tipo e umani apprezzavano tantissimo la musica della band: ”Malia, Rex e i loro amici animali.”
A cura di coccodrilli e delfini
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