Sport

Minimoto: la fucina dei futuri campioni

13 Mag 2016

Le prime minimoto comparvero agli inizi degli anni ’80, costruite artigianalmente da appassionati del settore motociclistico.
In origine, i modelli erano rudimentali, e venivano costruiti con motori a scoppio derivati dai decespugliatori, ed altri attrezzi motorizzati. Concepite all’inizio per il puro divertimento dei bambini, che ancora non potevano guidare le moto “a ruote alte”, grazie all’interesse che queste suscitarono nel pubblico, ben presto si iniziò a produrle in serie, e vennero costruite le prime piste in centro-nord Italia. Il primo costruttore Italiano che si concentrò nella produzione in serie di modelli di minimoto fu il Sig. Vittorio Orazi, capo dell’azienda marchigiana Vittorazzi. Orazi prese l’ispirazione durante un viaggio compiuto in Giappone nel 1987, dove assistette ad una gara del campionato del mondo di modellismo. Colpito da una moto in miniatura, decise che al ritorno in Italia ne avrebbe costruita una completamente funzionante, da destinare alla vendita.
Qualche anno dopo, grazie al crescente interesse di imprese come la Polini, quello che al tempo era ancora un hobby riservato a pochi appassionati divenne una disciplina agonistica con tanto di eventi a livello regionale. Dalle piccole gare regionali il fenomeno si sviluppò sino a raggiungere rilevanza nazionale, mentre altri produttori iniziarono a cimentarsi nella produzione.
Nel 1990 ci fu il primo Trofeo italiano, che venne corso da tutti i piloti con minimoto Vittorazzi. La competizione ispirò altri produttori ad entrare nel mercato: Dm, ZPF, Pasini, SG, e la Grc.
Così nacquero diverse versioni di minimoto: dai modelli “Junior”, riservati ai bambini sotto i 13 anni, con un motore da 4,2 cavalli e raffreddamento ad aria, fino alle “Senior”, per i piloti più grandi, raffreddate a liquido e con motori da ben 9,5 cavalli.
In pochi anni, grazie al lavoro di sviluppo portato avanti dai principali costruttori, questi mini bolidi hanno raggiunto potenze incredibili. Oggigiorno, i modelli delle categorie più alte (ad esempio la “Open”) possono arrivare ad avere circa 15 cavalli di potenza e a raggiungere velocità superiori ai 100 km/h.
Dal 1994, la Federazione Motociclistica Italiana (FMI) ha riconosciuto il valore della disciplina agonistica istituendo il primo Campionato Italiano. Le gare del campionato nazionale si svolgono su tutto il territorio italiano (Nord, Centro e Sud) con 5 gare di selezione (dette le “selettive”) dalle quali vengono selezionati i migliori 20 mini-piloti per categoria che si sfideranno in 4 gare “finali”.
Dal 1994, in cui si contavano dai 40 ai 50 partecipanti per gara, nel giro di 3 anni, la Federazione è riuscita a raggiungere oltre 800 piloti licenziati, mentre oggi sono registrati più di 1000 iscritti.
Moltissimi sono gli attuali campioni che iniziarono la propria carriera motociclistica dalle “ruote basse” delle minimoto: Valentino Rossi, pilota ufficiale della Yamaha in Motogp, con 9 titoli mondiali all’attivo; Marco Melandri, ex-campione della classe 250; Andrea Dovizioso, attuale pilota ufficiale Ducati in Motogp etc…

A cura di Niccolò Stettler -1^C


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