Studiando la storia dei greci ci siamo appassionati alla mitologia! conoscete il mito di Perseo e Medusa?
Si narra che l’indovino disse ad Acresio, re di Argo, che un giorno suo nipote lo avrebbe ucciso.Allora Acresio rinchiuse Danae, sua unica figlia, in una prigione per essere sicuro che ella non avesse figli. Ma Giove le mandò un figlio e quando Acresio scoprì che Danae aveva partorito, chiuse lei e il bimbo in una cassa che gettò in mare. Giove intervenne ancora e con un forte vento fece galleggiare la cassa fino all’isola di Serfino. Due pescatori trovarono la cassa e condussero Danae e il figlioletto Perseo alla reggia del re Polidette.
Il re si innamorò e sposò Danae, ma era geloso delle attenzioni che essa riservava al figlio ed escogitò un modo per liberarsi del ragazzo. Il giorno in cui Perseo chiese a Polidette cosa volesse in regalo per la sua incoronazione, egli rispose che voleva la testa di Medusa. Perseo si recò in missione, temendo per la sua vita, poiché Medusa era un mostro pericoloso: se la guardavi negli occhi rimanevi pietrificato.
Ma Perseo poteva contare sull’aiuto di Ermes che gli donò una roncola e un elmo che rendeva invisibili.
Le ninfe dello Stige gli diedero una bisaccia, che gli sarebbe tornata utile. Proseguendo il suo viaggio nel regno delle tenebre, Perseo incontrava tante statue: erano uomini ed animali, pietrificati da Medusa.
Allora il giovane entrò nella grotta camminando all’indietro per non guardare gli occhi pietrificanti del mostro. Ma come ucciderlo senza vederlo?
In quel momento apparve Atena che gli porse il suo scudo lucente.
Guardando nello scudo come in uno specchio, Perseo poteva vedere l’orribile testa di Medusa, che al posto dei capelli aveva serpenti.
L’eroe con un sol colpo di roncola troncò quella testa e la ficco nella bisaccia delle ninfe. Dal sangue della Medusa nacque un bellissimo cavallo alato, Pegaso, che subito galoppò via nel cielo.
Intanto le sorelle di Medusa, le terribili Gorgoni, si erano risvegliate, ma Perseo mise in testa l’elmo di Ermes e , diventato invisibile, se ne andò vittorioso.
A cura di Lapo, Michelangelo e Giulio
CONDIVIDI: