La leggenda della Gonfolina, storia e leggenda sulle rive dell’Arno
Vicino Lastra a Signa esiste un luogo avvolto nella leggenda. In questo luogo si trova un grosso macigno a testimoniare la storia di questa parte del Valdarno.Si tratta di un monolite informe. La storia narra che Ercole,di ritorno dalla Spagna dopo aver compiuto la decima fatica, si stabilì per un pò in Toscana, diventando re degli Etruschi. Per aiutare gli abitanti della zona Ercole distrusse la diga naturale che impediva alle acque provenienti dall’ Arno di Firenze di scorrere. Grazie all’intervento di Ercole si creo’ la gola della Gonfolina. Altre leggende sono legate al masso che si trova in questo luogo; si narra che nessuno riesca a distruggerlo, neppure le bombe dei Tedeschi della seconda guerra mondiale. Alcuni raccontano che il luogo sia abitato da fate simili a folletti, da cui il nome di “Masso delle Fate”.
La leggenda della facciata del Palazzo Pitti
Nella parte più bassa della facciata, alla sinistra del portone centrale ci sono due pietre diverse da tutte le altre, una lunghissima e una piccolissima.
Si racconta che Luca Pitti, che fece costruire il palazzo, avesse fatto mettere quelle due pietre per simboleggiare la sua potenza, rappresentata dalla pietra più grande, accanto alla debolezza dei suoi avversari, indicata dalla pietra più piccola.
Leggenda Fiorentina
Nel centro storico della mia città c’ è un bellissimo palazzo comunale detto Palazzo Vecchio. Su un lato di questo c’ è una strada chiamata via della Ninna. Molti fiorentini non sanno più perchè si chiami così, ma la leggenda racconta che anticamente per creare la strada fu necessario distruggere una parte della chiesa di san Pier Scheraggio, dove era affrescata una Madona che ninnava Gesù.
La leggenda di Pisa e Firenze
Tantissimo tempo fa fiorentini e pisani non erano amici e ogni occasione buona per litigare tra le città di Pisa e Firenze. Un giorno Lorenzo dei Medici disse a Leonardo da Vinci di costruire una diga sull’ arno un pò prima di Pisa ed erano tutti d’accordo.Però Leonardo da Vinci aveva un altro impegno,e le finanze erano calate e così non poterono realizzare il progetto Diga e Arno.
La leggenda dell’ albero di Natale
C’ era una volta nell’antica Germania un boscaiolo. La vigilia di Natale finito il lavoro stava tornando a casa, e all’ improvviso vide un’ immagine meravigliosa: un bellissimo albero pieno di neve dove si riflettevano le stelle del cielo.Tornò a casa e lo raccontò a sua moglie. Per fargli capire meglio cosa aveva visto, tagliò un piccolo abete e lo addobbò di festoni per simulare la neve e piccole candeline per simulare le stelle. L’albero piacque a tutti gli abitanti del paese e pian piano si diffuse in tutto il mondo l’ usanza dell’albero di Natale.
La leggenda del Duomo
Una leggenda che si racconta riguarda proprio la piazza principale di Firenze, Piazza del Duomo, con la sua enorme cattedrale di Santa Maria del Fiore e il campanile di Giotto. Proprio nella fiancata sinistra della cattedrale, sul cornicione, si può notare una testa di bovino: secondo la storia si tratterebbe di una testa di mucca per rendere omaggio a tutti gli animali che nei secoli sono stati impiegati nella costruzione del Duomo. In pratica, viene utilizzata una mucca per simboleggiare tutti gli animali che, insieme agli uomini, hanno lavorato duramente e hanno sopportato carichi gravosi sulle loro groppe.
La finestra sempre aperta
In piazza della Santissima Annunziata proprio davanti alla basilica c è un palazzo che ha una finestra sempre aperta. Si tratta di palazzo Grifuni e la finestra in oggetto si trova su lato destro. Il motivo per cui la finestra sia sempre aperta è legato ad una storia d’ amore a dire il vero molto poco consumata. La moglie di un membro della famiglia Grifuni, poco dopo essersi trasferito nel palazzo, il marito fu chiamato alle armi da cui non tornò più. La moglie era sempre davanti alla finestra con la speranza di veder tornare il suo sposo. Quando la donna morì, la finestra venne chiusa ma cominciarono a manifestarsi strani, per questo la finestra rimane sempre aperta.
La leggenda di re Rachis (Toscana )
Una mattina Rachis si avventurò, solo, per un sentiero del tutto ignoto e inesplorato gli apparve, tutto ad un tratto, su un cocuzzolo un pò fuori di mano, una cerva meravigliosa. Disperatamente la inseguì, lei avanti e lui dietro. Finchè si trovò in un bellissimo bosco, tutto soffice di erbe e fiori sotto i castagni. Fu appunto sotto il più grosso degli alberi di castagno che la cerva si fermò. Ma subito il castagno sfavillò ed una voce che non si capiva bene da dove venisse. -Non uccidere,- gridò -Non uccidere, oh re,se ti è cara la corona del Regno Celeste – Rachis vide che sul castagno come sopra un trono, c’era un re differente da tutti i re della terra. – Chi sei tu? Chi sei tu? – Mormorava con un filo di voce rimastogli nella gola, Rachis, senza muoversi.- Io sono il re, il dominatore dei dominatori io ti comando o Rachis, di costruire su questo luogo una chiesa in mio onore!- Da quel giorno il re cacciatore si mise addosso un ruvido vestito di saio, si strinse alla vita una cintura di cuoio e cominciò a scavare le fondamenta intorno al fortunato castagno. Siccome lo stare nelle celluzze di legno non era troppo igienico, pensarono di costruirsi un’abbazia accanto alla chiesa: e l’abbazia nacque grande, meravigliosa!
La leggenda dello scoppio del carro
A Firenze il giorno di Pasqua si porta per la città un carro tutto dipinto e ornato che si chiama Brindellone, quando è arrivato davanti al Duomo, gli si da fuoco per farlo scoppiare. la leggenda dice che Pazzo de Pazzi di una ricca famiglia di mercanti Fiorentini andò a Gerusalemme con i crociati e fu il primo a salvare le mura della città. In premio Goffredo di Buglione gli diede il permesso di usare il suo stemma in più gli regalò un pezzetto della pietra del Santo Sepolcro. Pazzo de Pazzi consegnò la pietra al priore di Santa Maria Sopra Porta ,che lui il sabato Santo usava per accendere il fuoco benedetto . In quel giorno, a Gerusalemme con un fuoco simile si accendevano le fiaccole che si chiamavano facelline questa usanza prese piede anche a Firenze. Dopo un pò questo fuoco si portò in processione fino alla cattedrale trasportato su un gran carro, in modo da accendere le facelline in tutta la città.
La leggenda del lago di Misurina
C’era una volta un re che aveva una figlia di nome Misurina, era piccolissima pure avendo motto anni. Misurina era molto dispettosa e capricciosa e quando venne a sapere che esisteva una fata che possedeva uno specchio magico disse al suo babbo di volerlo in tutti i modi. Il re e Misurina andarono dalla fata, le chiesero lo specchio e lei rispose che glielo avrebbe dato, però in cambio il re si doveva trasformare in una montagna e lui per amore della figlia accettò. Il re aveva in braccio Misurina, quando iniziò a trasformarsi, la bambina precipitò e morì, il re dalla disperazione pianse così tanto da formare un lago. Questo lago si trova vicino Cortina.
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