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I diritti degli animali

10 Mar 2016

Molta gente tratta gli animali come oggetti di proprietà, proprio per questo sono stati creati dei diritti per loro; uno di questi è sicuramente il diritto di vivere in libertà e non soffrire inutilmente.
Le radici dell’ “essere animalista” nel pensiero occidentale iniziano dall’ antichità.
Il più grande pensatore dell’ antichità che si esprime contro la violenza nei confronti degli animali è Pitagora; il rispetto per gli animali e una dieta vegetariana sono fra gli elementi più importanti del pitagorismo.
La prima testimonianza per i diritti degli animali è nel 1641 nel Massachussettes e dice che “nessun uomo può esercitare alcuna tirannia o crudeltà verso gli animali tenuti dall’uomo per il proprio utilizzo”.
In occidente i primi “animalisti” sono nel Settecento, Voltaire e Jeremy Bentham.
Voltaire, anche pensando delle cose giuste sul rapporto uomo-animale non utilizzò il concetto di diritto. Jeremy, invece, fu più concreto accettando i fini alimentari degli animali.
È con Peter Singer, nella seconda metà del Novecento, che inizia il dibattito sul “diritto animale” riguardate l’utilizzo degli animali come cibo, come cavie ed in qualunque altro contesto, da parte del genere umano.
Per essere più corretti bisognerebbe dire “doveri dell’uomo nei confronti dell’animale”, invece di “diritti degli animali” perché l’uomo non può uccidere un animale, ma l’animale può essere ucciso da un suo simile.
Nell’ultimo secolo scienziati, umanisti, zoofili, giuristi, sociologi e politici sono hanno affrontato il problema della tutela della vita animale nella società. E’ iniziato un dibattito mondiale che porta alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale il 15 ottobre 1978 nella sede dell’Unesco a Parigi. (In Italia espressi nel 1961)
I diritti degli animali sono stati approvati dall’UNESCO nel 1978.
L’accordo del 6 febbraio 2003 enuncia i principi fondamentali per instaurare una maggiore e più corretta relazione tra uomo e animali da compagnia, assicurare il loro benessere, evitare che siano utilizzati in malo modo e favorire lo sviluppo di una cultura anche terapeutica (pet-therapy).
La gente poi ha capito che oltre a occuparsi delle condizioni igieniche e sanitarie nei confronti degli animali bisogna avere più rispetto delle loro esigenze, del loro comportamento e del loro benessere.
Ad esempio c’è qualcuno che non è d’accordo con il metodo di “barrare” o “sbarrare” nell’addestramento del cavallo nel salto a ostacoli, dicendo che tale tecnica non è rispettosa nei confronti dell’animale.
Oltre a questo ci sono molti pareri negativi su le tecniche di cattura degli animali selvatici con le tagliole e lacci che sono quelli meno dolorosi per gli animali.
Il crescente interesse nei confronti degli animali da compagnia è anche perché molte persone sole decidono di prendere amici a quattro zampe per il bisogno di affetto e di compagnia che sanno dare.
Gli animali sono diventati veri e propri membri delle famiglie che li accolgono e possono essere d’aiuto per la salute umana
Quasi 45 milioni di animali vivono nelle case degli italiani, circa 7 milioni di cani, 7,5 milioni di gatti, 12 milioni di uccelli.
Ma anche quasi due milioni vivono randagi nelle strade, 150.000 vengono abbandonati ogni anno e 70.000 maltrattati e uccisi.

Primo piano del musino di un cucciolo di cane8 REGOLE PER IL RAPPORTO UOMO-ANIMALE

1 – Gli animali hanno diritti di vivere di essere difesi di essere curati.
2 – L’habitat degli animali va tutelato.
3 – Tenere conto anche della presenza e delle esigenze degli animali nell’organizzazione degli spazi urbani.
4 – Il rapporto persona/animale deve essere conosciuto e trasmesso a livello educativo.
5 – Gli animali hanno il diritto di non subire cattiverie nella vita quotidiana.
6 – L’utilizzazione degli animali va drasticamente rivista in ogni campo. Dalla sperimentazione al lavoro all’uso alimentare.
7 – Va posta fine alla ingiustificabile attività venatoria e alla predazione ittica.
8 – Nessun animale può essere soppresso alla fine della propria vita lavorativa.

A cura di Gaia Torrini (classe 1^E)


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