All’inizio di questo anno scolastico, nel mese di ottobre, la nostra scuola ha organizzato un incontro con alcuni agenti della polizia postale, al fine di sensibilizzare noi ragazzi sul tema della sicurezza su internet.
Abbiamo visto alcuni video particolarmente significativi sul corretto utilizzo della rete e in particolare dei social network, molto amati dai giovani. Al termine di ogni video abbiamo iniziato una discussione, nel corso della quale alcuni di noi hanno potuto raccontare la propria esperienza personale, o hanno rivolto domande agli operatori.
Un aspetto importante del dibattito riguardava la tipologia dei reati che si possono commettere in rete: truffe, diffamazione, cyber-bullismo, per non parlare dei reati più gravi come il furto di identità praticato dagli hacker criminali, il “cyberstalking” (minacce e insulti ripetuti via email, via Facebook ecc.), pornografia infantile e pedofilia (il reato più grave e peggiore che possa esistere su internet). Gli agenti ci hanno suggerito di utilizzare la rete con molta cautela e prudenza, perché è possibile commettere un reato anche non volendo (la legge non ammette ignoranza!), è il caso, ad esempio, del copyright: non si possono utilizzare, in un video, musiche e colonne sonore soggette al diritto d’autore; allo stesso modo non si possono utilizzare immagini o testi senza avere ottenuto un’opportuna licenza (generalmente pagando i diritti d’autore alla SIAE, Società Italiana Autori ed Editori, ma esistono anche canali alternativi a questo ente pubblico). Costituisce reato anche la pubblicazione di foto private senza avere il consenso dei soggetti interessati.
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