Natura e Ambiente Storie e Racconti

Storia e storie su Ponte a Ema

25 Feb 2016

Molti sarebber lieti, che son tristi
se Dio t’avesse conceduto ad Ema
la prima volta ch’a città venisti
Dante Alighieri, Divina Commedia Paradiso Canto XVI versetto 143/145
Il torrente Ema, che vediamo dalle finestre della nostra aula, ha dato il suo nome al nostro paese: Ponte a Ema.
Oltre a dare il proprio nome, al nostro paese, l’Ema ha anche dato il suo nome a tre chiese: San Piero a Ema, San Giusto a Ema e San Felice a Ema.

Il torrente Ema nasce dalle pendici del monte Scalari, fra l’antica Badia e Poggio alle Croci.
Sono tre le sorgenti che danno origine la nostro torrente Ema:
la fonte degli Aceri, la fonte del Faule, la sorgente di Croce a Trogoli.
Il torrente Ema da Poggio alle Croci scende e attraversa: San Polo, Capannuccia Grassina, Ponte a Ema Cascine del Riccio, Galluzzo e al Galluzzo presso le Gore si immette nel torrente Greve.

Nel suo percorso il torrente, attraversa quattro comuni:
comune di Greve, comune di Bagno a Ripoli, comune dell’Impruneta
e il comune di Firenze.
Il percorso dell’Ema è di circa 25 chilometri ed è un percorso tortuoso. Nel tratto iniziale non è molto ricco di acque, verso metà percorso riceve le acque del torrente Grassina alla sua sinistra e a destra le acque dei torrenti dell’Antella e del Rimezzano.
Nelle stagioni piovose l’Ema ha prodotto inondazioni e allagamenti a volte dannose per la popolazione di Grassina e del nostro paese.
Dopo aver attraversato Ponte a Ema il nostro torrente divide le pendici di monte Ripaldi e di Pozzolatico, attraversa Cascine del Riccio e si dirige verso il Galluzzo, subito dopo la Certosa, perde il suo nome perché diventa un affluente di destra del torrente Greve che a sua volte affluisce nell’Arno.


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