“Molti sarebber lieti, che son tristi
se Dio t’avesse conceduto ad Ema
la prima volta ch’a città venisti”
Dante Alighieri, Divina Commedia Paradiso Canto XVI versetto 143/145
Il torrente Ema, che vediamo dalle finestre della nostra aula, ha dato il suo nome al nostro paese: Ponte a Ema.
Oltre a dare il proprio nome, al nostro paese, l’Ema ha anche dato il suo nome a tre chiese: San Piero a Ema, San Giusto a Ema e San Felice a Ema.
Il torrente Ema nasce dalle pendici del monte Scalari, fra l’antica Badia e Poggio alle Croci.
Sono tre le sorgenti che danno origine la nostro torrente Ema:
la fonte degli Aceri, la fonte del Faule, la sorgente di Croce a Trogoli.
Il torrente Ema da Poggio alle Croci scende e attraversa: San Polo, Capannuccia Grassina, Ponte a Ema Cascine del Riccio, Galluzzo e al Galluzzo presso le Gore si immette nel torrente Greve.
Nel suo percorso il torrente, attraversa quattro comuni:
comune di Greve, comune di Bagno a Ripoli, comune dell’Impruneta
e il comune di Firenze.
Il percorso dell’Ema è di circa 25 chilometri ed è un percorso tortuoso. Nel tratto iniziale non è molto ricco di acque, verso metà percorso riceve le acque del torrente Grassina alla sua sinistra e a destra le acque dei torrenti dell’Antella e del Rimezzano.
Nelle stagioni piovose l’Ema ha prodotto inondazioni e allagamenti a volte dannose per la popolazione di Grassina e del nostro paese.
Dopo aver attraversato Ponte a Ema il nostro torrente divide le pendici di monte Ripaldi e di Pozzolatico, attraversa Cascine del Riccio e si dirige verso il Galluzzo, subito dopo la Certosa, perde il suo nome perché diventa un affluente di destra del torrente Greve che a sua volte affluisce nell’Arno.
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