Il lavoro dello scriba era ritenuto un lavoro importante. Infatti per diventarlo, i figli maschi più ricchi dovevano andare in una scuola molto severa. Nella scuola degli scribi ci si doveva sedere dentro dei sedili molto duri per ore e senza parlare.
I bambini dovevano imparare a scrivere i 700 segni pittografici dell’alfabeto egizio (questi segni erano usati per le iscrizioni su tombe e monumenti; per l ‘uso quotidiano e per i documenti ufficiali si adattavano). Poi c’era da memorizzare un’infinità di antiche preghiere e motivi tradizionali. In Egitto erano poche le persone che sapevano scrivere, ecco perchè gli scribi erano così rispettati.
Per cominciare, si addestravano su lastre di pietra o legno, che potevano essere cancellate e riutilizzate, poi imparavano a scrivere sul papiro: era una pianta erbacea e acquatica che poteva essere alta almeno 5 metri, nasceva spontaneamente sulle rive del Nilo. Lo stelo della pianta viene liberato dalla corteccia con un coltello. Poi si taglia il midollo in sottili strisce, strette e lunghe.
Queste striscie vegono accostate, sovrapponendole leggermente ai bordi per formare una strato continuo sul quale se ne stende un altro in senso trasversale rispetto al primo. Pressato e asciugato, compatto, elastico e resistente, e incollato in più fogli ai bordi, si forma il rotolo che può essere lungo vari metri.
Il mestiere dello scriba
Gli scribi erano le persone che sapevano scrivere ed erano molto importanti nell’Antico Egitto. Gli scribi ricevevano una buona educazione: imparano a leggere e a scrivere e spesso lavoravano per il faraone e i suoi visir. Gli scribi avevano diversi compiti come ricopiare i testi reliogiosi e medici o registrare gli affari di corte, le pregiere agli dei. Lo scriba era incaricato di annotare tutte le cose importanti che avvengono nel regno: per esempio, quando uno vende una casa ad un altro, inoltre calcola quello che ognuno deve pagare al faraone.
A cura di EmanueleP e MattiaM
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