La Biblioteca Medicea Laurenziana si trova a Firenze. Anticamente era chiamata Libreria Laurenziana. Ora è diventata un museo ma prima era una biblioteca che conteneva numerosi manoscritti, molti dei quali originari di Costantinopoli prima che i turchi Ottomani conquistassero la città. Fu progettata da Michelangelo Buonarroti tra il 1519 e il 1534.
Essa prende il nome dalla basilica di San Lorenzo mentre il nome Medicea deriva dal contenere collezioni della famiglia dei Medici
La scalinata prima di entrare nella biblioteca è divisa in tre parti: quella centrale era riservata alle persone di alto rango e ai nobili, mentre quelle laterali erano destinate a persone di un ceto più basso.
Il corridoio è caratterizzato da banchi lignei e le pareti presentano un disegno geometrico con pilastri in pietra serena a capitello dorico mentre il pavimento intarsiato in cotto e marmo contribuisce a dare armonia all’ambiente. Il soffitto è a cassettoni.
I libri si trovano sotto i leggii fissati ad una catenella perché non venissero rubati. Fissato nella parte laterale del leggio stava un elenco dei nomi dei libri che stavano nella libreria. La caratteristica di questa biblioteca poteva era quella di poter essere visitata non solo dai ricchi e dai nobili ma anche da persone comuni e persone che volevano acculturarsi.
I manoscritti erano suddivisi a seconda della materia (patristica, astronomia, retorica, filosofia, storia, grammatica, poesia, geografia) e in tabelle di legno poste li vicino c’era l’elenco dei libri contenuti. Questa disposizione fu conservata fino ai primi anni del Novecento, quando si trasferirono i libri negli attuali depositi. Tra le opere conservate nella Biblioteca Laurenziana ricordiamo più di numerosi papiri, il Trattato di Architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini e il codice delle Rime del Petrarca.
A cura di Guido
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