Cronaca scolastica

La scuola vista dai bambini

27 Apr 2016

Le nostre interviste agli alunni della scuola Andrea del Sarto

Abbiamo preparato un questionario che noi bambini abbiamo somministrato a 96 compagni, compresi tra gli 8 e gli 11 anni, della scuola Andrea del Sarto.

Le domande riguardavano le attività scolastiche che preferiamo, quelle che ci mettono in difficoltà, quelle in cui ci rendiamo conto di fare dei progressi e i nostri desideri.

Le risposte tabulate sono visibili nei grafici.

Segnaliamo che tra le attività sportive che i bambini desiderano (oltre al calcio, naturalmente!) sono comparse tante altre indicazioni (non tutte di facile realizzazione!): equitazione, pallavolo, pattinaggio, pallacanestro, nuoto, ginnastica artistica, skate…

Sotto la voce “altro” è compresa una bella varietà di proposte: attività con animali, imparare giochi, attività artistiche, architettura, ingegneria, criminologia, francese, gite…

Insomma i nostri interessi sono davvero tanti!

Una cosa su cui riflettere è la differenza tra le risposte delle femmine e dei maschi, che per due domande si sono differenziate molto.

Tra le attività che si vorrebbero aumentare i maschi propendono decisamente per le attività fisiche (21 a 8) le femmine per il teatro (20 a 7) e la pittura (19 a 5).

Ci si potrebbe chiedere se abbiamo sbagliato epoca!

È evidente che la materia che provoca più difficoltà è la matematica, ma anche qui c’è una notevole differenza tra le risposte dei maschi e delle femmine: mentre la maggioranza dei primi dichiara di aver bisogno di aiuto nei compiti di italiano, molte bambine dicono di aver bisogno di aiuto per quelli di matematica.

Abbiamo notato che la musica non risulta tra le attività in cui si percepisce di essere migliorati.

Anche svolgendo un’attività molto amata, come l’educazione motoria, non si percepiscono i propri progressi…

Ci sembra davvero una cosa strana!

L’attività di intervista è stata svolta da un gruppo di volontari durante le ricreazioni, è stato impegnativo, ma anche interessante perché ci ha permesso di parlare e conoscere bambini di altre classi.

risultati questionari con grafici


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