La tradizione vuole che i coriandoli siano di origine milanese. Già nell’antichità era in voga l’abitudine di lanciare oggetti sui cortei mascherati; si andava dai fiori e dai frutti a qualcosa di di più puzzolente e sgradito, tanto che le autorità ne vietarono l’uso. Alla fine del Settecento, a Milano, si incominciò ad usare confetti di gesso, chiamati in dialetto “benis de gess”. Per allungare il tiro, si ricorreva ad una specie di fionda. Considerato quindi il peso, la forza e il numero di questi proiettili, si può ben dire che essi erano pericolosi, così qualche anno più tardi anche i “benis de gess” furono vietati. Nella continua ricerca di qualcosa di più leggero,si ricorse a semi di coriandolo, un’ erba selvatica abbastanza comune, immersi nel gesso o nella farina e lasciati essiccare. Finalmente si arrivò al coriandolo di carta, tuttora in voga.
SCHERZO MASCHERATO
Con la maschera di Carnevale
m’invento uno scherzo niente male
Così, travestito da grosso ratto,
faccio fracasso vicino al mio gatto.
Quello apre gli occhi, e s’impaurisce,
rizza il suo pelo e nel buio svanisce.
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