Dopo aver ammirato la Tribuna abbiamo percorso un meraviglioso e prezioso corridoio degli Uffizi e ad un certo punto, dopo aver visto un meraviglioso Arno e l’inizio del maestoso Corridoio Vasariano, ci siamo trovati di fronte a due statue: una a destra e una a sinistra, una in marmo bianco e una in marmo rossastro. La nostra mitica guida Giorgia ci ha incantati con un suo favoloso racconto mitologico. La statua raffigura Sileno Marsia con la testa chinata sul petto, le braccia legate sopra la testa, il corpo rassegnato. Marsia sta subendo un punizione per aver osato confrontarsi e sfidato il dio Apollo. Che cosa aveva fatto di tanto grave?
Tutto cominciò da quel giorno che Atena si era liberata del suo flauto perche si vedeva ridicola e brutta con le gote gonfie mentre lo suonava. Marsia lo aveva trovato e fin da subito lo suonava divinamente e tutti lo acclamavano. Si sentiva così bravo da poter gareggiare con gli dei. Infatti accettò di sfidare Apollo davanti ad una giuria di Muse. La prima gara finì alla pari; allora il dio Apollo propose di gareggiare suonando e cantando contemporaneamente. La gara fu vinta ovviamente da Apollo che suonando la lira, poteva anche cantare. Così Sileno Marsia fu scarnificato vivo per punizione. Lo scarnificatore era quell’arrotino che stava affilando il suo coltello che abbiamo visto nella… Tribuna accanto a Venere.
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