Quando dico “estate” penserete a molte cose, per esempio al sole, al mare, alle vacanze e ad altre mille parole che vi fanno sorridere e rilassare … di sicuro non vi verrà mai in mente un tornado!
Ma forse è meglio che cominci dall’inizio. primo agosto. Toscana, Firenze. Afa. Sole da deserto fino alle 18.45 circa. Pochi minuti dopo, la parte sud della città ha cambiato aspetto. Niente alberi (almeno, non in piedi), case scoperchiate e circondate da rami e mattoni. Sembrava un film di quelli apocalittici. Purtroppo era la realtà. Il sole che fino a poco prima cuoceva le strade, era scomparso all’improvviso, dietro a grandi nuvole minacciose. Il cielo è diventato nero, come se qualcuno vi avesse steso un enorme mantello.
Ha cominciato a soffiare un vento caldo misto a goccioline di pioggia. Poi, il vento è diventato fortissimo, la pioggia battente e si sono aggiunti tuoni e fulmini assordanti. Si aveva la sensazione che molti pugni battessero all’unisono contro vetri e persiane. Era la grandine. Una grandine che però somigliava a una pioggia di grossi sassi. Sono stati pochi minuti, ma più che sufficienti per scatenare il pandemonio dappertutto. È stato stimato che durante il tornado siano caduti tanti millimetri d’acqua quanti quelli che dovrebbero cadere in un intero mese piovoso. Fenomeni come questo avvengono sempre più spesso, e non c’è modo di fermarli. A Firenze Sud i danni sono stati ingenti. Ceppi di pini sradicati si trovano ovunque ancora oggi, a più di un mese. Molte case sono state evacuate dai vigili del fuoco, perché seriamente danneggiate (tetti scoperchiati, tegole volate via, finestre rotte …).
Va detto che i vigili del fuoco e i volontari hanno fatto miracoli. Si sono impegnati a fondo per limitare i disagi, e i risultati si vedono! Già la domenica (il giorno dopo il tornado) si sono messi d’impegno per rimuovere i tronchi e mettere in sicurezza le persone. Tanto per citare qualche posto devastato, basta dire l’Anconella, un grande parco per bambini e grandi, dove si trovavano attrazioni e aree verdi. Tutto distrutto, e chissà tra quanto rivedremo i giardini come prima … mai, probabilmente, dato che il comune ha preso la decisione di piantare alberi più resistenti e bassi, per evitare di ripetere l’esperienza in futuro.
Ci sono stati però anche aspetti positivi nella vicenda. Infatti, i fiorentini si sono rimboccati le maniche e hanno creato una rete d’aiuto per liberare strade, giardini, asciugare scantinati … inoltre sono stati coinvolti molti immigrati, che si trovano in città in attesa dei documenti, per dare una mano a ristabilire l’ordine. È stato un gesto che dovrebbe essere d’esempio anche in altri ambiti, a mio parere.
Aurora Masciello
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