Un‘ustione è, per definizione, una bruciatura o, comunque, una lesione più o meno estesa della cute, e talvolta dei tessuti sottostanti, provocata da un agente che può essere termico, fisico o chimico.
Numerose ed eterogenee sono quindi le possibili cause, così come diversa è l’entità del danno da esse provocato.
Sulla base della gravità delle ustioni e dell’area e zona interessata esse vengono distinte in:
Ustioni di 1° grado: interessano solo i tessuti più esterni della cute (epidermide) e non provocano gravi danni (bruciatura leggera come ad esempio quelle provocate dall’esposizione eccessiva ai raggi solari). Normalmente guariscono nel giro di pochi giorni.
Ustioni di 2° grado: interessano il derma (il secondo strato della cute) e sono caratterizzate anche dalla comparsa di vescicole ripiene di liquido (bruciatura media). Richiedono tempi più lunghi per la guarigione (3-4 settimane) e possono avere esiti cicatriziali spesso gravi.
Ustioni di 3° grado: interessano gli strati profondi della pelle, come il tessuto adiposo e muscolare, fino ad arrivare, nei casi più gravi, addirittura alle ossa sottostanti (ustioni forti). L’intervento chirurgico è sempre necessario. C’è il rischio di infezioni.
La pericolosità delle ustioni non dipende però soltanto dal grado ma anche dall’estensione della zona interessata. Ad esempio, se una pentola di brodo ti cade addosso (ustione di 2° grado) è comunque molto probabile morire.
IN CASO DI USTIONI…
COSA NON FARE
– Non mettere assolutamente ghiaccio, pomate o patate (rimedio delle nonne)
– Nel caso che si sia rovesciato sul corpo un liquido caldo non togliere indumenti
– Non rompere la vescica eventualmente formata (rischio di infezione)
COSA FARE
– Mettere la parte ustionata sotto acqua corrente
– Chiamare il 118 in casi gravi
– Fasciare con garze per non farlo infettare
– In caso di lesioni estese raffreddare per più di 5 minuti
A cura di Marco Azzarelli
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