Da due mesi e mezzo, in Cina è arrivato il Coronavirus, quando ha colpito anche l’Italia (soprattutto la Lombardia), il governo ha deciso di chiudere le scuole per un mese. Ero preoccupato perché non pensavo che fosse così grave.
Il giorno dopo la notizia della scuola ero tranquillo, perché sarei andato all’allenamento di calcio, quando è arrivata la notizia dell’allenatore che tutti gli sport all’aperto (di conseguenza anche quelli al chiuso) erano sospesi.
A quelle parole sono andato un po’ nel panico.
Pensavo: siamo senza scuola, senza sport, come vivrò queste giornate?
I primi giorni mia mamma mi portava in piazza Tasso, e c’erano degli amici, invece adesso bisogna stare a casa.
Mi ritrovo a casa e nessuna delle mie attività è più fattibile. Devo inventarmi le giornate.
Qualche giorno fa, frugavo tra i miei libri e ho trovato un fumetto di Topolino, leggendolo mi sono accorto che è bellissimo.
Piano piano mi rendo conto che posso fare tante cose.
In questi giorni ho riscoperto dei giochi che non utilizzavo da tempo, è stato piacevole quando io e un mio amico ci siamo scambiati dei film.
Ora non è necessario andare a dormire presto, perciò io e i miei genitori la sera giochiamo o guardiamo un film.
Questo periodo ci fa vivere di sicuro dei momenti di preoccupazione, ma anche dei cambiamenti di vita che possono essere positivi.
A CURA DI RAFFAELE
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