Gli incendi in Amazzonia, nel 2019, sono una serie di incendi boschivi che hanno bruciato parte della foresta amazzonica.L’Amazzonia non ha iniziato a bruciare nel 2019: è messa a ferro e fuoco da decenni. Anzi, perfino da prima che arrivassero i colonizzatori portoghesi, nel 1500, dato che gli Indios tradizionalmente bruciavano ampie porzioni di foresta per poter costruire i loro insediamenti.
Di fatto l’Amazzonia è in pericolo, così come lo è sempre stata negli ultimi anni, perché i Governi brasiliani che si sono succeduti dal 1985 non hanno saputo contrastare la deforestazione.
Secondo l’Istituto nazionale di ricerche spaziali (INPE) al 20 agosto 2019 si sono susseguiti 74 155 incendi nell’area della foresta amazzonica, segnando un notevole incremento rispetto ai numeri registrati nello stesso periodo del 2018 (circa l’83%). Di questi, 39 194 sono stati registrati nella cosiddetta Amazzonia Legale Brasiliana. Nei primi 8 mesi del 2019, secondo INPE e NASA, si sono sviluppati circa 83 000 incendi nella regione, che raffigurano i dati più alti degli ultimi 10 anni.
A causare gli incendi, secondo la NASA e diversi giornali internazionali, sono stati agricoltori e allevatori locali che, senza autorizzazione, hanno dato fuoco ai propri appezzamenti o a parti della foresta per ripulire il terreno.
MA PERCHE’ SE L’AMAZZONIA BRUCIA È ANCHE UN NOSTRO PROBLEMA?
Perché la deforestazione ha numerose conseguenze concrete anche oltre i confini brasiliani.
La prima è sicuramente il rilascio in atmosfera di una grande quantità di anidride carbonica (CO2), il principale gas serra che contribuisce al riscaldamento del clima terrestre.
La seconda conseguenza è il fatto che la morte di alberi libera tutto il carbonio sequestrato per decenni.
Un’altra conseguenza della distruzione della foresta amazzonica è la perdita dell’eccezionale biodiversità che ospita (40000 varietà di piante, 2,5 milioni di insetti, 427 specie di mammiferi, etc…).
A cura di Giulia
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