Era notte fonda quando Davide sentì delle voci provenire dal bosco. Voci rauche che gli sussurravano di entrare. Un po’ spaventato, entrò a passi felpati, nella boscaglia.
Stava per sorgere la luna quando sentì un movimento tra i cespugli.
Davide si bloccò immobile: i peli sul braccio cominciarono ad alzarsi, il suo viso divenne bianco come una coperta strappata.
Dopo qualche minuto una voce proveniente dal cespuglio dietro di lui mormorò “Ciao bambino…vieni verso di me…”.
E dal cespuglio uscì un essere orrendo. Il cranio e le ossa delle mani erano completamente esposti. Macchie di sangue sui vestiti bianchi.
Dopo essersi ripreso dalla paura Davide cominciò a correre davanti a sé.
Corse via più veloce che poteva. I rami dei cespugli gli ferivano le gambe, il cuore gli batteva violentemente nel petto.
Quando Davide trovava il coraggio di voltarsi vedeva il mostro che gli stava alle calcagna. Continuava a correre, i piedi gli facevano male, sembrava come se bruciassero.
Finalmente il mostro si fermò. Davide si aveva il fiatone, continuò a correre finché non si ritrovò davanti a casa. Smise di correre solo quando entrò e chiuse la porta a chiave.
Arrivato in camera sua si nascose sotto al letto. Passò la notte sotto al letto aspettando che fosse giorno, ma poi si addormentò.
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