Legalità

Legalità a 13 anni…

30 Ott 2019

Il principio di legalità si è affermato con la Rivoluzione francese del 1789. Nacque come risposta e contrapposizione rispetto al sistema ingiusto e antidemocratico dell’Ancien Régime, come abbiamo studiato proprio negli ultimi tempi a storia. Ma cosa vuol dire per noi tredicenni rispettare la legalità nella nostra vita quotidiana?

Qualche giorno fa, in classe, abbiamo dedicato una lezione a confrontarci proprio su questo e per farlo abbiamo preso spunto dalle domande di un questionario a risposta multipla che ci ha aiutato a tirare fuori i nostri pensieri.

Infatti la prima domanda chiedeva: “Che cosa significa, secondo te, legalità?”

Alla fine abbiamo concordato che per noi legalità significa “rispettare le leggi e le regole della comunità di cui si fa parte, in quanto costitutive della stessa convivenza civile”. Nel corso del tempo abbiamo sperimentato che anche nella vita di classe la convivenza risulta molto più piacevole e costruttiva se tutti ci impegniamo a rispettare le regole. D’altra parte la classe è un’importante comunità di vita! Noi che apparteniamo ad una classe sperimentale che prevede l’utilizzo del tablet per lo svolgimento di alcune attività didattiche, abbiamo imparato faticosamente e con diversi inciampi che il fatto che tutti rispettino le regole stabilite per l’utilizzo dei devices agevola tutti e rende più proficuo il lavoro di tutti. E’ faticoso rimanere fedeli a ciò che si è deciso, anche quando si sa che è giusto, ma ne vale la pena perché rende più bello lo stare insieme.

La seconda domanda invece chiedeva quali parole associamo al concetto di legalità. Noi abbiamo individuato quattro parole:

Onestà, perché il rispetto delle leggi richiede trasparenza

Uguaglianza, perché il rispetto delle leggi garantisce l’uguaglianza dei cittadini

Giustizia, perché il rispetto delle leggi dovrebbe garantire essenzialmente la giustizia.

Su questo concetto ci siamo soffermati un po’, perché la storia ci insegna che talvolta impegnarsi per la giustizia ha voluto dire mettersi fuori dalla legalità. Per esempio abbiamo parlato di Gino Bartali, il ciclista toscano che con la sua bicicletta trasportava documenti falsi grazie ai quali ha salvato la vita a ottocento persone che altrimenti sarebbero state portate ai campi di concentramento.

Così facendo agiva al di fuori e in contrapposizione delle leggi ingiuste del momento, perché sentiva dentro di sé una ragione interiore più forte, la voce della Giustizia, che era negata dalla legge stessa. Per fortuna, invece, nei nostri stati democratici la legge ha proprio l’obiettivo di garantire a tutti i diritti e la giustizia.

Libertà

Anche su questa parola vale la pena di soffermarsi … qualcuno percepisce il rispetto delle leggi come una restrizione, intendendo per libertà la possibilità di fare tutto quello che vuole, a prescindere dagli altri. Ma noi pensiamo che la libertà sia qualcosa di diverso e di più grande: la possibilità di fare scelte consapevoli e motivate in un contesto che favorisce questa opportunità per tutti, tutelando i diritti di tutti. È in quest’ottica che il rispetto delle leggi può essere considerato come garanzia di libertà per tutti.

Un’altra domanda del questionario invitava a riflettere su quale sia il modo migliore per insegnare la legalità. Abbiamo convenuto che i progetti a scuola sono molto importanti e formativi, ma ciò che conta maggiormente è l’esempio delle persone che ci vivono accanto, in famiglia, a scuola, e anche nel gruppo degli amici.

Daniele D., Fabio M., Giulio F., Solii E.

 


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