Con il termine di folgorazioni, comunemente conosciute come “prendere la scossa”, si indica il passaggio di una forte corrente elettrica attraverso il corpo.In medicina il termine è usato relativamente agli effetti patologici di tale fenomeno su chi lo subisce.
Le folgorazioni possono avere effetto mortale o essere causa di ustioni, di disturbi del ritmo cardiaco (fibrillazione), di lesioni degenerative dei muscoli e del sistema nervoso.
Essendo il nostro corpo un buon conduttore di elettricità, quando prendiamo la scossa in poco tempo avvertiamo il dolore.
Una volta che la scossa arriva al cervello, questo manda a tutti i muscoli un impulso; tale impulso “comanda” al muscolo di compiere il movimento che riesce a fare con più forza e così rimane bloccato in quella posizione. Es.: se arriva l’impulso alla mano, questa si chiude perché è il movimento che fa con più forza, e rimane bloccata in quella posizione fino a quando non finisce la folgorazione.
Una folgorazione può essere di primo, di secondo o di terzo grado a seconda di quanto è forte il voltaggio della scossa. Una folgorazione di primo grado causa live dolore istantaneo, una di secondo grado può portare anche a una paralisi di determinati muscoli e quella di terzo grado può portare ad una paralisi completa del corpo, coma o morte.
IN CASO DI FOLGORAZIONE…
COSA FARE
– Chiamare subito il 118
– Se devi salvare una persona che sta prendendo la scossa devi evitare che continui a prendere la scossa colpendolo o dandogli una botta o una spinta con un oggetto che non sia un conduttore di elettricità (gomma, legno…)
COSA NON FARE
– Quando una persona sta prendendo la scossa non la devi toccare altrimenti ti accade la stessa cosa.
PREVENZIONI
– Se ho necessità di toccare un cavo sotto tensione, bisogna farlo con il dorso della mano invece del palmo in modo tale che la mano non rimanga attaccata al filo.
– Prima di asciugarsi i capelli assicurarsi di essere asciutti e indossare tutti gli indumenti e non calpestare il cavo del phon con i piedi bagnati.
A cura Niccolò Quercetani e Lorenzo Righi
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