Dopo averlo messo in salvo tutti si avviarono verso la casetta sull’albero: era “accogliente”, sul pavimento giacevano tre sacchi a pelo rattoppati, il pavimento scricchiolava; le finestre sbattevano violente l’ una contro l’altra.
I ragazzini erano intimoriti, ma a malincuore si addormentarono lentamente.
La mattina seguente, la tempesta era terminata, ma aveva lasciato dei danni seri: alberi spezzati a metà, incendi furibondi, acqua dovunque, buche profonde…
I ragazzini ripresero il cammino verso Est, dove immaginavano ci potessero essere i bracconieri.
Lungo il loro cammino avvistarono del fumo uscire da una pineta. Andarono direttamente verso quella direzione. Ad aver provocato l’ incendio erano loro, proprio i bracconieri!
La banda spaventata come non mai, si nascose dietro un masso ricoperto di muschio, e aspettarono qualche minuto, fino a che un bracconiere li avvistò e avvertì gli altri del gruppo.
I ragazzini avvertirono il pericolo, e non sapevano come fuggire…
Riuscirono però a ricordare che la casetta stava per cedere; così si lanciarono un’occhiataccia e prima che i bracconieri li potessero seguire, loro stavano già correndo via; diretti verso la casetta.
I bracconieri erano alle loro spalle; appena passarono sotto la casetta, il ragazzino che era caduto all’inizio, tirò uno spintone ad un altro che a sua volta lo tirò all’albero che reggeva la casetta, essa cadde sulla testa dei bracconieri, che, ahimè fecero una brutta fine.
A cura di Tommaso
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