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Il furto della Gioconda

27 Mag 2019

È il 31 Maggio 2019, e a Parigi il Louvre è tutto circondato da poliziotti muniti di mitra.
Dentro ci sono solo l’ispettore Caso, il detective De Mirti e il suo aiutante, il tenente Pepe.
È scomparso il quadro più famoso del mondo, la Gioconda. Sono state ritrovate delle impronte di scarpa nella camera blindata del quadro. Le telecamere sono state coperte con del nastro adesivo mentre la porta blindata era esplosa ma nessuno aveva sentito il rumore dell’esplosione. Inoltre è stata trovata una corda sulla finestra.
Il caso è complicato: non si capisce chi possa essere stato perché il Louvre era chiuso e nessuno poteva entrare oltre alla guardia notturna.
L’unica testimone era un’anziana signora che aveva visto una macchina con un quadro che sbucava da dietro e quindi era evidente che si trattava della macchina del colpevole.
L’investigatore ha capito che il ladro doveva essere la guardia notturna che aveva coperto le telecamere con il nastro adesivo e aveva fatto esplodere la porta con dei candelotti silenziosi. Dopo aver preso il quadro, si era calato insieme ad esso dalla finestra con la corda, era salito in macchina ed era scappato.
Allora l’ispettore ha controllato il registro delle guardie e ha trovato il colpevole e dove abitava.
La polizia è andata a casa del colpevole, l’ha arrestato e ha recuperato la Gioconda.

Keyla C. e Francesco T.


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