Sport Storia

DALLO SCUDETTO AD AUSCHWITZ

1 Mar 2019

Chi era Árpád Weisz? Che fine ha fatto dopo essere stato il vincitore di due scudetti e di una coppa dell’Esposizione con il Bologna? Queste sono state due delle molte domande che l’autore del libro, Matteo Marani, si è chiesto prima di scrivere il romanzo. Già dal titolo, leggendo la parola “Auschwitz”, possiamo capire che questo allenatore, a quei tempi molto famoso, non ha fatto una bella fine. Di fatti la vita di Árpád è divisa in due fasi: la prima felice e piena di successi sportivi, mentre la seconda cupa e drammatica.
Árpád Weisz, nato in Ungheria ma vissuto in Italia per circa dieci anni, fu prima un bravo giocatore di calcio nel suo paese e in Italia e poi un allenatore geniale che vinse il suo primo scudetto nel 1930 con l’Inter, scoprendo, fra l’altro, anche il famoso campione Giuseppe Meazza.

Weisz, che era un uomo colto, elegante, silenzioso e buono di carattere, fu anche allenatore di successo del Bologna, squadra con la quale vinse due scudetti, nel 1936 e nel 1937. Abitava in via Valeriani, con la bella moglie Elena e i due figli piccoli, Roberto e Clara.
Nel 1937 Weisz vinse addirittura contro il Chelsea, una illustre squadra inglese, 4-1 a Parigi, ma l’anno dopo, siccome era ebreo come la moglie, tutta la sua famiglia fu travolta dalle terribili leggi razziali.

Weisz decise di andare prima in Francia, a Parigi, poi in Olanda, sperando nella salvezza sua e della sua amata famiglia. Qui poté continuare a fare l’allenatore della squadra Dordrechtsche Football Club.
Però dopo un po’ i tedeschi riuscirono a spezzare il cuore di Árpád costringendolo a smettere di fare l’allenatore. A Dordrecht i Weisz saranno infine catturati la mattina del 2 agosto 1942. E da lì verranno deportati prima al campo di concentramento di Westerbork – quello stesso da cui passerà anche, due anni dopo, Anna Frank – e poi al campo di sterminio ad Auschwitz in Polonia, dove troveranno la morte.

A cura di: Tommaso, Manuel, Ilenia, Martina, Camilla, Giulia e Laura

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