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DALLO SCUDETTO AD AUSCHWITZ – Le nostre opinioni

1 Mar 2019

Dopo aver letto il libro Dallo scudetto ad Auschwitz abbiamo raccolto alcune nostre considerazioni che potete leggere di seguito… Buona lettura!

Questo romanzo a mio parere è splendido, anche se in alcuni tratti mi è sembrato un po’ noioso e pieno di troppe informazioni un po’ superflue, specialmente nella parte finale dove per descrivere la situazione terrificante in cui era coinvolto Arpad, l’autore inserisce tanti riferimenti a tutta la storia di quel periodo, rendendo il libro non troppo appassionante. A parte questo, però, per il resto il romanzo è davvero molto interessante e coinvolgente, in particolare per gli appassionati di calcio come me, ed offre un modo per imparare la storia di quel periodo da più vicino e in maniera ancor più partecipata.
Consiglio in particolare di non fermarsi al quindicesimo capitolo, ma di leggere anche la postfazione che spiega come ha fatto Marani a raccogliere tutte queste informazioni sulla vita della famiglia Weisz. Molto importanti e rilevanti nel libro sono le lettere che si inviavano le famiglie Weisz e Savigni, gli amici di Bologna. Consiglio assolutamente di leggerlo a coloro che devono ancora, come me, studiare la Seconda guerra mondiale, a chi è appassionato di calcio e a chi tiene alla storia del Bologna.
A cura di Tommaso

La parte che ci è piaciuta di più del libro è stato il racconto della deportazione della famiglia Weisz ai campi di sterminio di Auschwitz, perché ci è sembrata molto più avvincente rispetto al resto della narrazione. Consigliamo questo libro soprattutto agli appassionati di Storia, sia del calcio sia del periodo fascista e nazista.
A cura di Laura e Giulia

Una cosa che ci ha colpito molto in questo libro è lo spirito di Árpád che, nonostante sapesse quale pericolo aspettava lui e la sua famiglia, continuò ad andare avanti allenando la squadra del Dordrecht senza far vedere tutti i suoi pensieri e le preoccupazioni; nonostante non potesse farsi vedere in pubblico perché ebreo, Weisz non si arrese e andò a vedere il Dfc nascondendosi dietro una staccionata! Si vede proprio che Arpàd amava il calcio quasi quanto amava la sua famiglia. Questo libro, narrando una storia che passa dalla felicità la vittoria degli scudetti alla tragedia di Auschwitz, ci ha fatto capire che anche il calcio è storia.
Matteo Marani ha fatto bene a ricordare chi era Árpád Weisz e che cosa ha fatto per l’Italia perché purtroppo fu quasi del tutto dimenticato dopo che scappò dall’Italia.
A cura di Ilenia, Martina e Camilla

Questa storia di Auschwitz per me è difficile da comprendere, perché la trovo ingiusta e terribile: tante persone morte senza sapere il perché, solo per essere nati ebrei! Tutti quelli che le SS riuscivano a trovare venivano portati nei campi di sterminio e uccisi nelle camere a gas, donne e bambini senza nessuna pietà, mentre alcuni uomini venivano risparmiati e costretti ai lavori forzati. Il giornalista Matteo Marani scrive che si erano perse le tracce di Weisz per circa sessant’anni, benché nella sua epoca avesse vinto più di tutti nel pallone. Dunque Marani con questo romanzo ha voluto onorare una delle tante vittime del nazifascismo e riportare alla memoria una pagina orribile della storia italiana.
A cura di Manuel

Qui potete vedere un video di quattro minuti su una mostra che nel 2018 è stata dedicata al grande Bologna degli anni ’30 e ad Árpád Weisz. Si vedono anche alcune immagini della sua famiglia e si parla di una graphic novel a lui dedicata, di cui vedi sotto la copertina.

 

Qui un video di poco più di un minuto in cui l’autore del libro, Matteo Marani, famoso giornalista sportivo laureato in storia, parla di Árpád Weisz.

 

Per scaricare il documento completo CLICCA QUI.


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