Mercoledì 14 ottobre sono venuti Roberto, il babbo del nostro compagno Matteo, e Jacopo, il babbo di Noemi, istruttori di Tamburello, che ci hanno spiegato e fatto vedere come erano fatti i vecchi tamburelli, i bracciali e come si giocava.
Attualmente ci sono vari tipi di tamburello e ognuno ha una funzione diversa da tutte le altre: la tamburella che serve per battere, la pillotta con la quale giocano i bambini; tamburelli di varie grandezze.
Dopo le spiegazioni siamo andati in palestra e ci siamo allenati con vari giochi e abbiamo concluso l’attività con una partita amichevole tra noi. E’ stata un’ esperienza divertente che vorremmo ripetere.
Un po’ di storia:
Il tamburello è uno sport antico le cui origini si perdono nella notte dei tempi. I greci ei Romani sono stati grandi cultori dei giochi con la palla e fino a noi sono pervenuti non pochi documenti del ludere pila cioè giocare con la palla. Non si sa di che cosa fosse fatta la palla in epoca romana, ma certamente qualcosa di soffice, se già le milizie di Giulio Cesare diretto in Gallia, dopo ore di marcia forzata, trovarono ancora la voglia e la forza per sfidarsi in piacevoli incontri nello squadrato campo militare. Ma è nel Rinascimento che ci giungono le prime ufficiali informazioni relativo a questo intrattenimento sportivo: all’ epoca si giocava al bracciale; nel tempo l’attrezzo si è poi modificato fino a divenire un telaio di legno su cui era tesa una pelle di animale di vitello, maiale o cavallo.
E il gioco restò l’alternativa povera al gioco del bracciale, che prevedeva un’attrezzatura costosa ed era riservato ai nobili.
Matteo, Giulia, Francesca e Riccardo
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