I BANCHETTI ETRUSCHI
L’attenzione degli Etruschi per il culto dei defunti è testimoniato dalle necropoli, “città dei morti”, cioè i loro cimiteri, che l’archeologia a partire dall’Ottocento è riuscita a riportare alle luce.
Nelle necropoli ci sono tombe di diverso tipo, infatti cambiano in base al periodo in cui furono costruite e in base al livello sociale. Le tombe più tipiche sono quelle a tumulo: ambienti circolari sotterranei sormontati da un tumulo.
All’interno erano strutturate con diverse camere sepolcrali di dimensioni proporzionali alla ricchezza e alla notorietà del defunto. C’erano arredi, vasi, stoviglie, armi, gioielli e affreschi con scene di vita quotidiana.
Questo dimostra che per gli etruschi l’aldilà non era altro che la prosecuzione della vita terrena.
Altri tipi di tombe sono quelle a cassone e a edicola.
Le Necropoli più famose sono quelle di: Populonia, Cerveteri, Tarquinia. Particolare la necropoli di Crocefisso del Tufo dove le tombe sono quasi tutte a una sola camera, e quelle di Sovana e Norchia, dove le tombe sono ricavate all’interno di massicci di tufo e hanno una facciata più o meno monumentale.
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