Gli Studi di Cinecittà sono un complesso di studi cinematografici di Roma e i più grandi d’Europa.
La prima pietra venne posta il 26 gennaio del 1936, ma Cinecittà fu inaugurata solo il 21 aprile 1937. Fino al 1943 ospitò le riprese della maggior parte dei film italiani, e agli occhi di molti si identificò con il cinema nazionale stesso: nacque allora il mito di Cinecittà, che sarebbe durato a lungo.
A Cinecittà hanno lavorato molti registi e attori italiani famosi come: Federico Fellini, Sergio Leone, Anna Magnani, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Pier Paolo Pasolini, ma anche registi e attori stranieri, tra i quali Martin Scorsese e Francis Ford Coppola.
Negli studi sono stati girati circa 3000 film, 90 dei quali hanno ricevuto una candidatura all’Oscar.
Nel luglio 2017 gli studi di Cinecittà sono tornati sotto il controllo pubblico gestiti e coordinati da Istituto Luce Cinecittà, azienda pubblica, totalmente partecipata dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze, che ne cura l’ampliamento e la valorizzazione.
Nel 2021 l’azienda prese il nome di Cinecittà SpA.
Nel 1936 Roncoroni acquistò ben 600.000 mq. I lavori ebbero inizio il 30 gennaio 1936 con la posa della prima pietra: dopo soli 15 mesi, il 28 aprile 1937, Mussolini e Giacomo Paolucci inaugurarono Cinecittà, un complesso composto da 73 edifici. Per l’edificazione dei nuovi stabilimenti si utilizzarono operai della vecchia Cines.
Il cinema italiano dal punto di vista degli incassi ha subito storicamente l’egemonia prima francese e poi statunitense.
Sul piano del successo dei suoi generi ha conosciuto un’epoca florida negli anni ’10 e sul piano artistico molti dei suoi film sono stati internazionalmente acclamati nei 30 anni che vanno dal secondo dopoguerra fino alla metà degli anni Settanta. Le pagine in cui è suddivisa la sezione affrontano la storia del cinema italiano per fasi storiche, cercando di tenere insieme il contesto sociale, i progressi artistici e linguistici, l’affermarsi dei vari generi e i cambiamenti economici intervenuti nel settore internazionale.
I primi vent’anni. La capitale del cinema italiano era Torino, dove venivano prodotti negli anni ’10 i film del genere storico-mitologico, che conobbe un successo internazionale grazie alla complessità della messinscena.
Un altro genere di successo fu il cosidetto diva-film.
Il cinema sotto il Fascismo. Sotto la dittatura vennero prodotti molti film di propaganda o di revisione storica, ma il genere che ebbe maggior successo (in Italia) fu quello della commedia sentimentale.
Dal punto di vista artistico non fu un periodo felice, ma il regime al fine di utilizzare il cinema come strumento di propaganda non lesinò gli investimenti: in quegli anni venne costruita Cinecittà.
Il Neorealismo. La fine della Seconda Guerra Mondiale e gli entusiasmi suscitati dalla Liberazione e dalla Resistenza facilitarono lo sviluppo di un movimento cinematografico estremamente innovativo, per temi e stile, che ebbe risonanza mondiale: il Neorealismo.
A cura di Viola e Stella
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