Lo spettacolo teatrale era per gli antichi greci un vero e proprio rito religioso, cui partecipavano cittadini di ogni classe sociale e condizione economica, considerato uno strumento di educazione della comunità: da qui l’usanza per cui era lo stato a pagare il prezzo del biglietto d’ingresso per chi possedeva la cittadinanza.
Ad Atene gli spettacoli teatrali si svolgevano in occasione delle grandi Dionisie, feste in onore del dio Dionisio.
Quella che si svolgeva era una competizione fra tre poeti, ognuno dei quali presentava, in un giorno diverso, tre tragedie e un dramma satiresco: il concorso tragico durava in questo modo tre intere giornate, dal mattino al tramonto. Al termine della festa si proclamava il vincitore.
Inizialmente il luogo dove si svolgevano le rappresentazioni non fu altro che uno spazio a cielo aperto, sulle pendici erbose di una collina, che accoglieva gli spettatori,
disposti a semicerchio intorno a un attore che recitava ai piedi dell’altura. In seguito lungo le pendici furono sistemati sedili di legno per il pubblico e la zona destinata all’esibizione degli attori fu contrassegnata dalla terra battuta.
Ulteriori interventi, tra cui la realizzazione di sedili in pietra e la costruzione di corridoi d’accesso, permisero di ottenere quella che è considerata la struttura classica del teatro greco.
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