Ciao a tutti e a tutte, oggi vi diremo che cos’è l’Indice di Sviluppo Umano.
Abbiamo pensato di fare questo articolo perché qualche tempo fa abbiamo intervistato Silvia da Valle, una delle lavoratrici dell’Istat di Firenze che ci ha raccontato che cos’è il PIL (Prodotto Interno Lordo): in pratica, la misura della ricchezza di un Paese. L’Indice di Sviluppo Umano, invece, tiene conto di altri fattori oltre alla ricchezza.
L’Indice di Sviluppo Umano (ISU, in inglese: HDI-Human Development Index) è un indice comparativo dello sviluppo dei vari Paesi calcolato tenendo conto di tre fattori:
- La possibilità di condurre una vita lunga e sana, misurata attraverso la speranza di vita alla nascita;
2. Il livello di istruzione, misurato attraverso la media degli anni trascorsi a scuola dagli adulti e la media attesa degli anni da trascorrere a scuola per i bambini che si iscrivono alla scuola primaria;
3. Avere uno standard di vita decente, misurato attraverso il Pil pro capite medio. Ad ognuno di questi tre fattori è dato peso uguale per il calcolo dell’Indice di Sviluppo Umano.
Questo indice è stato anche criticato. Una critica autorevole arriva da Amartya Sen, premio Nobel dell’economia nel 1998 per i suoi studi sulla povertà. Secondo Sen nella costruzione dell’Indice di Sviluppo Umano vengono omessi fattori di sviluppo umano molto importanti: la presenza di elezioni libere, una stampa indipendente, un sistema politico multipartitico, garanzie di libertà di espressione. L’Indice di Sviluppo, inoltre, non contiene indicatori relativi alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo tecnologico, alla cultura.
Nonostante le critiche, l’Indice di Sviluppo Umano rimane uno degli strumenti più utilizzati a livello internazionale per misurare lo sviluppo di un paese, in attesa che venga ulteriormente raffinato.
Questi sono i tre paesi con un indice di sviluppo umano molto alto:
1 Norvegia
2 Islanda
3 Australia
Questi sono i dati, del 2021.
A cura di Francesca e Luna
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