Come sapete ci sono venti di guerra alle porte dell’Europa.
Russia e Ucraina stanno decidendo se fare la guerra.
È difficile per noi capire i motivi.
Forse per conquistare territori?
Forse per vendere armi?
Forse per le materie prime come il gas?
Forse per guadagnare quando ci sarà da ricostruire?
In ogni caso non ci può essere un motivo valido per fare la guerra.
La guerra è distruzione, è sofferenza e morte.
Alla fine, nella guerra, non vince nessuno!
E noi? Non possiamo restare a guardare in silenzio.
Per questo chiediamo a tutti e a tutte i blogger di scrivere qualcosa per la pace e contro la guerra.
Noi iniziamo con qualche poesia e canzone che abbiamo trovato, e con i nostri disegni che potete ammirare in “gallery” al seguente link:
https://www.flickr.com/photos/portaleragazzi/albums/72177720296775936.
A cura della 4C
Tali Sorek, Ho dipinto la pace
Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per il volto dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l’arancio per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste per i chiari cieli splendenti,
e il rosa per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta,
e ho dipinto la pace.
Gianni Rodari, Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte
né per mare né per terra:
per esempio, LA GUERRA
Gianni Rodari, Dopo la pioggia
Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta
questa sì che sarebbe festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
Bertold Brecht, Generale
Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
BERTOLD BRECHT
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari,
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei,
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
La guerra di Piero, Fabrizio De Andrè
Imagine, John Lennon
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