Sono in Egitto, fa molto caldo, il sole splende più di ogni altra cosa.
Stiamo lasciando le piramidi di Il Cairo perché bisogna andare in un museo molto bello, quindi ci siamo incamminati, ma il museo era molto lontano.
Allora i miei genitori hanno deciso di farci trasportare dai cammelli. Appena montato sopra il cammello mi hanno cominciato a pizzicare le gambe perché avevano una sella molto irritante ma molto colorata. Quando il cammello si è alzato io mi sono un po’ spaventato perché soffro un po’ di vertigini ,però poi mi sono abituato. Cercando di non cadere volevo prendere la macchina fotografica per fare un po’ di foto, ma avevo paura che mi cadesse così le foto le ha fatte mia mamma che non poteva andare sul cammello perché si era rotta la gamba.
Quando siamo arrivati nel museo bisognava togliersi le scarpe perché altrimenti si sporcava tutto. Un po’ più avanti c’erano delle foto di una barca ritrovata sotto terra che ora è tutta ripulita e sospesa al soffitto di una sala del museo. Non vedevo l’ora di vederla !
Salendo le scale proprio lì davanti a me, ho visto che era una “cosa” enorme, aveva qualche cerotto perché era un po’ rotta, era di legno ed era di un color marrone cioccolato, aveva tanti remi molto grandi e una cabina dove stava probabilmente il faraone…
Infatti sopra c’erano sei schiavi che la guidavano, dentro la cabina c’era un faraone con una frusta pronto a colpire chi non ubbidiva.
Io ci sono montato sopra di nascosto e sono entrato nella cabina e dal mio zaino ho tirato fuori “il mio mantello dell’invisibilità”; me lo sono messo e ho tirato fuori la macchina fotografica Mentre tiravo fuori la macchina fotografica, la barca si è scossa e io sono caduto . Il faraone mi ha sentito ma non mi ha visto per via del mantello. È venuto verso di me e con la frusta mi ha quasi colpito. Quatto quatto sono andato fuori per vedere come mai ero caduto.
Ho visto che la barca si era staccata dai fili e si stava dirigendo verso le tre piramidi da cui ero venuto. Tutta la gente scappava davanti a me.
Ho tirato fuori dallo zaino una pozione che trasforma ogni cosa che dico in realtà: ho detto che avrei voluto volare, quindi dalla schiena mi sono spuntate due ali bianche come la neve e… Ho iniziato a volare. Sono arrivato alle piramidi. Non sapevo cosa volesse il faraone quindi mentre lo aspettavo mi sono mangiato uno snack al cioccolato e caramello.
Dopo moltissimo tempo ho visto che tutta la gente che toccava il faraone diventava mummia… Mi sono spaventato un sacco, ho messo l’ultimo boccone dello snack nello zaino. Mi sono allontanato volando e con il binocolo ho visto che le mummie facevano un tappeto per non fare sporcare il re. Quando sono entrati nella piramide io mi sono intrufolato insieme a loro e vedevo che stavano rianimando tutte le mummie morte. Mi sono trasformato in Nefertiti, sono andato a dire al faraone mummia che lo potevo fare io e lui poteva tornare a casa sua ma lui non mi ha risposto, mi guardava molto insospettito forse perché non ero imbalsamata.
All’improvviso ha ordinato alle mummie di catturarmi, mi hanno preso, legato con dei fili. Mentre il re rianimava un altro re, io guardavo le corde perché avevano un’aria familiare, erano le corde del museo! Stavo cercando un coltellino nel mio zaino quando una mummia me lo ha tolto e portato fuori. Le mummie stavano guardano lo spettacolo del risorgimento dei re quindi sono rotolato fuori e ho visto il mio zaino, con la bocca l’ho aperto e ho preso il mio coltellino svizzero e tagliato la corda, poi sono salito sulla piramide per trasformarmi nel dio della STORIA.
Quindi sono sceso dalla piramide, ho trasformato le mummie in umani, il re mummia è tornato una mummia “normale” come tutte le altre vere mummie.
I cittadini sono scappati e dopo un anno hanno dimenticato tutto.
La nave del museo egizio e le sue corde sono rotte a causa mia, ma… Mi raccomando mantenete il silenzio!!!
A cura di Martino
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