Storie e Racconti

IL FURTO A ROCCA CASTAGNA

14 Apr 2020

Un fine settimana Lara invitò i suoi amici alla rocca dello zio di cui aveva loro tanto parlato.
La rocca era stata comprata dallo zio quando era molto giovane, era una sorta di castello in cima a una collina ai cui piedi c’era un piccolo villaggio, la rocca si chiamava Rocca Castagna perché intorno c’erano tantissimi castagni.
Lo zio ci andava ogni fine settimana per ammirare la sua collezione di banconote rarissime.
Appena arrivati lo zio mostrò ai ragazzi la teca in cui c’erano le banconote, poi si rifugiò nella biblioteca così toccò a Lara mostrare loro la rocca.
Arrivati in giardino trovarono per terra una banconota e la portarono subito dallo zio, ma egli disse che quella era un falso e che aveva lui la vera.
I ragazzi però non si spiegavano perché una banconota falsa stesse in giardino, ma a distoglierli dai loro pensieri fu la cuoca che gridò di andare a tavola dove fu servita la cena.

Dopo andarono tutti a letto tranne Lara e i suoi amici.
Lara prese un libro sulle banconote, ma quando fu in camera scoprì che era stata soltanto una perdita di tempo così decise di rimetterlo a posto e i suoi amici la seguirono.
Provarono a fare silenzio ma non ci riuscirono perché Matteo mancò l’ultimo scalino e cadde, allora Niccolò lo rimproverò dicendo che anche se lì non c’era anima viva di sopra c’era lo zio che dormiva e bisognava fare silenzio.
Leonardo rispose che in realtà un’anima era appena uscita dalla biblioteca perché nell’aria si sentiva l’odore che si sente quando si spenge una candela, infatti qualcuno aveva appena spento una candela. Comunque andarono a dormire.

La mattina dopo, appena svegliati, i ragazzi continuarono a parlare della sera prima finché non sentirono un urlo provenire da sotto, allora tutti vi si precipitarono. L’urlo veniva dalla sala dove si trovava la teca di vetro in cui si trovavano le banconote.
La teca era rotta e una banconota era stata rubata. Matteo però tra i vetri trovò un bottone, allora i ragazzi fecero riunire tutti in salotto: c’erano la cuoca, la cameriera, il maggiordomo, l’autista e il giardiniere. L’unico a non avere un bottone era il maggiordomo, ma visto che magari non ce lo aveva già da prima i ragazzi non dissero nulla, però dopo vollero sbirciare nella sua camera.
Dopo aver sbirciato nella camera dal buco della serratura, Leonardo e Matteo dissero che non c’era niente di utile al caso, ma Lara continuava a dire che doveva esserci un altro indizio.
Alla fine toccò a Niccolò sbirciare nella serratura, ma il maggiordomo arrivò e dovettero filare via. Quei pochi secondi però erano stati abbastanza perché Niccolò vedesse e leggesse il volantino attaccato sopra il letto.
C’era scritto solo: “alle 10:30 del 12 maggio asta di antiche banconote”, così quella mattina scesero dalla collina e andarono all’asta; c’era una folla incredibile e non si vedeva il maggiordomo, finché tutti non si sedettero, allora Lara lo vide seduto in un angolo e disse a Leonardo di chiamare lo zio.

Lo zio arrivò e sistemò tutto.

A cura di Caterina


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