Storie e Racconti

La ricerca del bene perduto – Un racconto triste

13 Mar 2020

Ghenc un uomo forte e coraggioso aveva un difetto: l’egoismo. Non gli fregava nulla degli altri, aiutava le persone solo se lo pagavano. Ma io pur sapendo il suo gran difetto gli chiesi se mi aiutava. Gli chiesi se mi aiutava a ricercare mia moglie, sapendo anche che lui era il più forte del villaggio.
Lui mi chiese parecchi dollari e io, nella disperazione, accettai.
Dopo due giorni di viaggio avevamo fatto 70 km e eravamo arrivati a NEW YORK. Io pagai l’hotel per 3 settimane.

Nella prima settimana non trovammo nulla di sospetto.

Neanche nella 2° settimana trovammo nulla.

Nella 3°, però, trovammo un teatro abbandonato: dava i brividi solo a vederlo.

Le tende rosse e bianche ormai mangiate dai topi, il palco con ormai cinque buchi, e le poltroncine ancora intatte erano 11 su 65. Nella sala dove vendono le caramelle c’era sdraiato un uomo sudicio con i capelli unti. Indossava una vecchia giacca dorata e le mutande e nessun altro abito. Intorno a lui delle sue cose.

Noi lo osservammo finché non se ne andò. Andò via con tre donne, tutte belle, ma nessuna era mia moglie.

Quando se ne andò noi andammo a vedere la sua roba aveva tre bottiglie di alcol e del cibo un po’ consumato. Non avevamo dormito nemmeno un pochino, eravamo sempre all’erta. Alle 3 di notte avevamo visto l’uomo andare a letto e con lui c’erano anche le tre donne.

La mattina ci siamo svegliati in un posto più ancora più triste di quello in qui ci trovavamo prima. Buio, grigio… Era il carcere.

Dopo 5 giorni li uscimmo e continuammo la ricerca.  I giorni passavano e con loro la speranza di trovare mia moglie. Ero molto triste.

Ghenc mi disse: “Dammi i miei soldi. Io vado a casa” io gli diedi i soldi e lui se ne andò. Dopo un giorno sul giornale c’era scritto “Ghenc Anson Ferb morto in una
sparatoria”.

Posai il giornale e pensai che il mondo fosse arrabbiato con me. Che dovevo tornare a casa e diventare vecchio. Dopo due mesi che ero tornato a casa mi
arrivò il corpo di mia moglie. Triste e depresso continuai la mia vita.

Tommaso


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