Iv, agente segreto dell’associazione antifascismo e antinazismo aveva da fare una missione molto pericolosa, si trattava di fermare un Babbo Natale “cattivissimo” di nome Santablack che voleva impossessarsi del natale minacciando Babbo Natale. Voleva che Babbo Natale creasse con la magia, una macchina del tempo capace di fare una cosa tremenda: fermare i giorni ma non il tempo, nel senso che rimaneva sempre il 23, uno si sveglia il 23, la mattina dopo è sempre il 23, ed il giorno dopo uguale e così via.
Iv partì con la sua navicella spaziale, che riusciva ad andare alla velocità della luce cioè 299792 KM/S perché Nevolandia era molto lontana, Iv atterrò in Italia nel tempo previsto dalla navicella Dasy. Iv appena arrivato sulla terra provò a spiare Santablack, senza grandi risultati, perché Santablack lo vide e lo scaraventò fuori dalla sua base; perciò Iv riuscì solo a vedere che Santablack stava bevendo una bella cocacola ZERO, questo episodio successe 12 volte.
Iv siccome era pieno di lividi per le botte prese e come se non bastasse gli faceva male un ginocchio quindi il piano A era fallito. Iv per passare la notte si rifugiò in una casa che a dire il vero era una casa dove c’erano delle strane cose: trovò dei pezzi di latta rosa con due stecchini sotto e due sopra Iv pensò che fossero robot invece erano umani. Poi andò in un’altra parte della della casa e pensò di essere nella sala comandi ma era in salotto dove c’era una cosa tipo un sole, ma troppo piccolo per esserlo, Iv pensò quindi che era un modellino, ma era una lampada. Insomma Iv aveva le idee molto confuse. Ad un certo punto arrivò il “cattivissimo” Santablack e iniziarono a lottare fino a quando Santablack venne immobilizzato da Iv e raccontò la sua storia: Santablack era il fratello di Babbo Natale ed era geloso perche Babbo Natale aveva sempre il merito, per questo voleva bloccare i giorni al 23 dicembre. Così si scoprì che Santablack non era cattivo. Iv gli propose che quell’anno Babbo Natale si sarebbe riposato e Santablack avrebbe portato i regali.
A cura di Milo
SHARE THIS: