Kobe Bryant è stato uno dei più forti cestisti del nuovo millennio. La sua carriera comincia in Italia, ma ben presto le grandi squadre si accorgono che quello non è un ragazzino qualunque: infatti segnava oltre 60 punti a partita (anche con ragazzi più grandi di lui). Tornato negli USA, venne scelto come 13 nel NBA Draft del 1996.
Venne scelto dai Charlotte Hornets, ma lo scambiarono con i Lakers per un giocatore già affermato.
Quel giovane Kobe stava infrangendo ogni record: debuttante più giovane, più giovane a segnare 10 punti, più giovane ad entrare nel ALL ROOKIE CHALLENGE.
Quando finalmente trovò continuità nel suo rendimento, cominciò a giocare molto di più, e da allora, non lo ha fermato più nessuno (se non qualche infortunio); Kobe ha continuato a battere tutti i record dei Lakers. Ma questa storia non ha un lieto fine, anzi ha una fine tragica. Kobe Bryant è morto in un incidente d’aereo il 26 gennaio 2020.
Tutta l’ NBA da allora è in lutto con la fascia nera al braccio.
I Lakers (squadra per cui Kobe ha giocato per quasi vent’anni) gli hanno dedicato una scritta sulla porta d’entrata principale dello stadio.
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